La responsabilita’ non e’ mai di nessuno. Oppure e’ degli altri. Civico 10

La responsabilita’ non e’ mai di nessuno. Oppure e’ degli altri. Civico 10

In questi giorni siamo involontari testimoni di dichiarazioni piuttosto significative da parte di alcuni Segretari di Stato, che non possiamo lasciar passare sotto silenzio.

A partire dalle esternazioni del Segretario Lonfernini, preteso uomo forte di un preteso partito senza macchia come la DC, definito dallo stesso “responsabile e propositivo”. Un partito che, storia ormai conosciuta insegna, ha governato per 27 anni degli ultimi 30, demolendo in pochi decenni il concetto stesso di democrazia a San Marino e avvallando in silenzio le più bieche e radicate strategie clientelari. 

Segue poi a ruota il compagno di boutade, di partito e di governo, Segretario alla Sanità, che invece di cospargersi finalmente il capo di cenere a seguito delle dimissioni in blocco del Comitato Esecutivo dell’ISS, effettua un doppio carpiato con avvitamento utilizzando la tecnica ormai conosciuta agli addetti ai lavori dello “scaricabarile alla Mussoni”. Il Supersegretario alle scuse, infatti, svia l’attenzione dalle molteplici richieste di dimissioni per manifesta incapacità di gestire una fase transitoria così delicata dell’ISS, gettando accuse non circostanziate sui colleghi di maggioranza, rei, a suo dire, di aver scritto e votato Odg poi presentati dalla minoranza.

Last but not least, si direbbe, le dichiarazioni di ieri di Antonella Mularoni. Il Segretario al Territorio, chiamata in causa da alcuni media per i dati emersi nell’ambito del processo sul Conto Mazzini, in particolare sulle modalità della nomina dell’ex ambasciatore malese Phua, ha risposto alle accuse precisando che il denaro sarebbe stato ricevuto solo da Podeschi, colui che ha avanzato la nomina, quindi a lui spettano le accuse di corruzione. Il resto del Congresso, lei compresa, avrebbe solo avvallato quella delibera, abbagliati dal progetto di realizzazione del famoso albergo di lusso della catena Aman Resort.

Ricordiamo, visto che pare essercene bisogno, che se le responsabilità penali sono personali e vengono valutate all’interno del Tribunale, le responsabilità politiche – in questo caso – delle scelte del Congresso di Stato non sono personali, ma collegiali. 

Il background di un futuro ambasciatore, soprattutto se sponsorizzato da un personaggio come Claudio Podeschi e soprattutto quando in ballo c’è un progetto che prevede, ovunque sia stato realizzato, una gaming room all’interno della struttura – in un Paese in cui non è permesso – va indagato approfonditamente. Assieme alla preparazione diplomatica, il background è un aspetto fondamentale, che va sviscerato al di là dei Certificati Penali, o della sua disponibilità economica, o dei progetti di investire a San Marino. 

A volte in fondo basterebbe un po’ di sincera autocritica rispetto a valutazioni fatte con troppa leggerezza, per dimostrare meglio che con mille parole la volontà di trasparenza nei confronti della cittadinanza.

E che quella nomina sia stata un errore politico del Congresso di Stato, uno dei tanti dimostrati dalle vicende giudiziarie che hanno messo in difficoltà la Repubblica, è ormai evidente, come altrettanto evidente è che il Paese ha bisogno che chi ha partecipato, in maniera ingenua, consapevole o protagonista che sia, a quelle vicende, si prenda con onestà intellettuale le sue responsabilità, anche politiche. 

Anche per questo crediamo che nella prossima legislatura si debba compiere un rinnovamento profondo, a partire proprio dal Congresso di Stato. Solo così riusciremo a riavvicinare i cittadini al mondo della politica, ridando il significato profondo che gli spetta al significato di democrazia nella più antica Repubblica del Mondo. 

Civico10

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