Podeschi attualmente vive e lavora a Cardiff come direttore dell’Lgbt del Galles e come tale spiega: “Ho ricevuto l’invito dal primo
ministro Gordon Brown a partecipare al ricevimento per il
contributo che le persone Lgbt hanno dato alla storia del Regno
Unito”. Un traguardo personale e professionale “eccezionale per
le persone come me, che si sono impegnate nella lotta alla
discriminazione”, prosegue Podeschi. A scanso di equivoci, l’ex
console aveva immediatamente informato la segreteria degli Affari
Esteri dell’intenzione di partecipare alla serata e di volerlo
comunicare alla stampa sammarinese. Di qui la doccia fredda: dal
Dipartimento, attraverso la segretaria del ministro, gli e’ stato
“suggerito” dapprima di non partecipare al ricevimento, o al
limite di farlo “solo in via personale e senza darne
comunicazione alla stampa”. Il presidente Lgbt ha chiesto una
motivazione scritta di queste direttive, mai pervenuta.
“Un governo decente avrebbe riconosciuto che un invito di
questo livello sarebbe stata un’opportunita’ per San Marino”,
afferma Podeschi, che lo scorso 5 marzo ha poi preso parte al
ricevimento del Primo ministro inglese. Puntuale, il 9 marzo sul
tavolo del Congresso di Stato e’ arrivata la delibera della
revoca dell’incarico. A Podeschi non resta che allargare le
braccia: “Della revoca ho avuto notizia solo dalla stampa, mai
una comunicazione dalla Segreteria di Stato, ne’ tanto meno le
motivazioni”. E anche ieri, in Commissione Esteri, il segretario
Mularoni ha tenuto la bocca cucita sull’invito a Downing Street.
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