La Svizzera si adegua all’Ocse, San Marino non si fa sorprendere

La Svizzera si adegua all’Ocse, San Marino non si fa sorprendere

Questa volta la Repubblica di San Marino (diversamente dall’adeguamento allo standard Ocse nel marzo scorso) non intende farsi sorprendere nella corsa che i paesi della lista grigia (grey list) stilata dal G20 di Londra hanno intrapreso per firmare almeno 12 accordi contro le doppie imposizioni con altri Stati.

La corsa è iniziata subito all’indomani del G20 da parte di Paesi come Bermuda, Isole Cayman, Isole Vergini Britanniche, eccetera, magari firmando con ‘aree deboli’, cioè con Stati che non godono di elevatissimo prestigio in fatto di trasparenza.

San Marino, è stato detto subito, non può ricorrere a degli escamotage di questo genere. E non vi ricorrerà se si interpreta giustamente quanto dichiarato da Antonella Mularoni, Segretario di Stato per gli Affari Esteri(‘Titano ha fatto partire la richiesta a tutti i Paesi membri dell’OCSE per la ratifica di accordi contro le doppie imposizioni‘ ), nella conferenza stampa tenuta a Roma unitamente a Gabriele Gatti, Segretario di Stato alle Finanze, e Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria.

Anche la Svizzera, d’altra parte, dopo aver tanto contestato la risoluzione del G20, vi si sta adeguando come ha assicurato ieri la Ministra degli Esteri svizzera Micheline Calmy-Rey: ‘entro il 2009 sottoscriverà i 12 accordi bilaterali di cooperazione contro l’evasione che le permetteranno di uscire dalla ‘lista grigia’ tenuta sotto controllo dall’Ocse‘ (IlSole24Ore, Isabella Buffacchi).

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