La Voce di Romagna: Broken Shoes, l’inchiesta volge al termine. Valleverde, Arcangeli

La  Voce di Romagna:   Broken Shoes, l’inchiesta volge al termine. Valleverde, Arcangeli

La Voce di Romagna

 Broken Shoes, l’inchiesta volge al termine 

Si profila la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex patron di Valleverde Armando Arcangeli, accusato di bancarotta fraudolenta 

  Lamberto Abbati


E’ stato notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione indagini ad Armando 
Arcangeli, fondatore del noto brand di calzature Valleverde, finito nel dicembre 2015 agli arresti domiciliari – insieme ad altre cinque persone, tra cui l’ex braccio destro e direttore generale Antonio Gentili – nell’ambito dell’operazione ‘Broken shoes’ (Scarpe rotte), condotta dal Comando provinciale della guardia di finanza di Rimini e coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi.

Per i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Rimini, affiancati dai colleghi di Pesaro, Brescia e Mantova, il 71enne imprenditore riccionese si sarebbe appropriato indebitamente di 9 milioni di euro attraverso il fallimento della Spes Spa, società in cui l’indebitata Valleverde Spa si era trasformata nel 2011 cedendo l’azienda in affitto alla holding bresciana creata ad hoc, la Valleverde Srl. E’ per questo motivo che ai domiciliari finirono anche Enrico Visconti (amministratore della Srl), Ernesto Bertola (direttore generale), David
Beruffi (responsabile dell’area finanza) e Anna Maria Soncina (consulente finanziaria esterna).
La procura, in particolare, contesta ad Arcangeli e Gentili (difesi rispettivamente dagli avvocati Piergiorgio Tiraferri e Massimo Cerbari) di “aver eseguito pagamenti allo scopo di favorire, a danno dei creditori, numerosi istituti di credito coi quali la Calzaturificio Valleverde Spa (poi diventata Spes Spa, dichiarata fallita il 5 giugno 2013, ndr) intratteneva rapporti debitori complessivi per più di 42 milioni di euro”. E nello specifico di “aver eseguito pagamenti preferenziali per 22 milioni di euro attraverso il rientro di tutte le varie forme tecniche del credito concesso dal canale bancario”.
Ma non è tutto perché, stando all’accusa, “Arcangeli, Gentili, Zangheri e Scarano (quest’ultimo difeso dall’avvocato Luca Greco, ndr), in concorso morale e materiale tra loro, distraevano il patrimonio della fallita Spes Spa, eseguendo versamenti di ingenti somme di denaro e forniture di merci alle società sammarinesi di fatto riconduncibili all’ex patron della Valleverde, per poi riappropriarsi delle medesime somme tramite plurimi prelievi di denaro contante”.
Gli otto indagati (Armando Arcangeli, Antonio Gentili, Enrico Visconti, Ernesto Bertola, David Baruffi, Anna Maria Soncina, Valerio Scarano e Venanzio Zangheri), per i quali si profila la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero, Luca Bertuzzi, hanno ora 20 giorni di tempo dalla notifica
dell’atto per presentare memorie, produrre documenti, presentarsi per rilasciare spontanee dichiarazioni o richiedere di essere sottoposti ad interrogatorio.

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