La Voce di Romagna-San Marino, Antonella Zaghini, registrazione al Begni: ‘Oggi Bankitalia è impaurita’

La Voce di Romagna-San Marino, Antonella Zaghini, registrazione al Begni: ‘Oggi Bankitalia è impaurita’

E a Fantini (ex Ad Carisp) che dice di sentirsi a posto: “Chi non ha paura, mi fa sempre paura”

“Oggi Bankitalia è impaurita”

L’ex segretario alle Finanze nell’incontro registrato al Begni

San Marino (az) – Gabriele Gatti ammette di essere uno dei due esponenti di Governo presenti nell’incontro a Palazzo Begni con gli ex vertici della Cassa di Risparmio.
Il file audio registrato da Mario Fantini, ex amministratore delegato della Cassa di Risparmio, è stato depositato in Procura a Forlì.
Nella prima parte del colloquio, Gatti prefigura a Fantini una proposta economica per chiudere il contenzioso creatosi all’interno di Delta con la controparte Sopaf.

Una proposta che avrebbe significato per la Cassa di Risparmio “pagare più del dovuto e fare transitare una parte del denaro con modalità inusuali”.

Gatti fa presente che importanti nomi della finanza e della politica italiana ci tengono affinché questo affare venga chiuso e che le sorti di San Marino sono legate alla sua buona conclusione.

In breve come fu scritto nel “memoriale Ghiotti”: “Sopaf è una questione di Stato”, in Italia.

I nomi che Gatti fa nel colloquio sono altisonanti, addirittura “il ministro Tremonti è molto attento”.

La teoria, ossia la risoluzione del contenzioso Delta per agevolare le sorti del Titano, è sostenuta anche dall’altro segretario di Stato, il quale esorta gli ex vertici della Carisp a recarsi all’incontro già fissato con la controparte.

Fantini mette in luce i pericoli legati all’operazione condotta in quella maniera, “la galera”, e chiede tempo per potere impostare un percorso lineare come fatto in precedenza con l’altro socio, il Banco.

I fatti si svolgono nell’inverno 2008/2009, per le banche del titano si apre il problema dell’accesso al sistema dei pagamenti italiani. Icbpi e Icerea, a più riprese, fanno presente che non garantiranno più le operazioni con San Marino. Si paventa il blocco di bancomat e carte di credito. “Ieri è arrivata la delibera della Banca Popolare (con tutta probabilità si tratta di Icbpi, ndr] una cosa – avverte Gatti – che non è nemmeno un ultimatum, dopo che con l’Abi abbiamo raggiunto delle intese, dopo che per quest’altra settimana è previsto un incontro tecnico; (ma la delibera) dice “noi dalla tal data vi tagliamo fuori da tutto il sistema dei pagamenti italiani”. E noi siamo finiti.

Questo è il modo corretto di comportarsi? Noi abbiamo a che fare con questi. Vi devo dire che io alcune cose le temo, veramente. Voi vivete molto più sereni, io faccio il tifo per voi, perché siete qui. Così ho semplicemente detto, in maniera molto franca, vista la conoscenza che abbiamo, noi saremmo in difficoltà a vedere altri attacchi sui giornali, perché sono sicuro che gli incontri prossimi potrebbero essere un pochino… saranno gli ultimi, no? …

C’è la politica – prosegue Gatti – una parte della quale vuole fare una guerra a Draghi, per cui non posso intervenire su Draghi per cercare di allentare la pressione sull’Abi (Associazione bancaria Italiana), per fare finire tutto. Dall’altra parte … se non interviene Bankitalia, noi dal 20 febbraio e dal 2 marzo …. possono mandare una circolare” e San Marino sarebbe stato fuori dal sistema dei pagamenti italiano.

Gatti fa sempre più capire che Delta e San Marino sono legate, e aggiunge: “Oggi Bankitalia è impaurita da alcune cose. Questo è il dramma che noi viviamo. Quindi, se vi chiediamo di fare un viaggio a Roma, martedì mattina, non credo che vi chiediamo né la luna, né delle cose astruse o delle cose allucinanti di ultimatum”.

Fantini resta perplesso davanti all’ipotesi che le due vicende siano collegate e torna sulla Procura di Forlì, gli avvisi di garanzia che nel caso definisce “inviti”.

Gatti: “Può darsi che arrivino qui, davvero. A me non dovrebbe arrivare. Però me lo aspetto perché essendo segretario delle Finanze, può darsi che mi arrivino pure a me”.

“Senta – gli ribatte Fantini – io ce li ho già, ne ho avuti fino a 14, non ho nessuna paura, il problema è non avere scheletri negli armadi”.

“Il problema – gli replica Gatti – non è quello di non avere paura. Il problema è come ci si muove. Chi non ha paura mi fa sempre paura”.

Ad un certo punto nel colloquio spunta il nome di Farina che detiene una quota Sopaf del 6%. Personaggio già apparso nel “memoriale Ghiotti”.
Nel documento, mai smentito dall’ex presidente della Carisp, si fa riferimento a un incontro avvenuto il 20 gennaio 2009 con Gatti e lo stesso Ghiotti.

Tornando al Begni, Farina è la persone alla quale si vuol dare la disponibilità all’incontro, ma in tempi successivi al martedì inizialmente ipotizzato. “Io capisco – dice in un altro passo Gatti – che voi dovete fare la vostra parte. Ma questi vogliono realizzare 75 milioni, io ve l’ho detto. C’è un modo di gestirla, perché dev’essere gestita. Un modo di sostanza …”.

La discussione va avanti, Fantini rivolto a Gatti gli domanda: “Dottor Gatti, come mai tutto questo? Un modo di ragionare di questo tipo. Non è modo, non è tipico del nostro ambiente”.

Gatti: “Secondo me voi sottovalutate la questione”, e poco dopo conclude: “Spero solo di non avere troppa, troppa ragione. Spero, questa volta, di sbagliare, la vedo brutta. Cioè, voi sottovalutate questa cosa.”

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