L’alba e la crisi

L’alba e la crisi

L’alba sul Monte pare sia stata una iniziativa di successo. Ma è facile riuscire nelle cose quando si hanno a disposizione grandi somme di denaro. Talmente grandi da creare una sproporzione imbarazzante con la grave crisi che attanaglia le categorie sociali più deboli.

Noi lavoratori del settore industria ci sentiamo mortificati per il profilo tenuto dal Governo di fronte alle nostre richieste di diritti e di maggiore potere d’acquisto. La crisi ci sta mettendo a dura prova: molti di noi hanno mutui da estinguere, rate dell’automobile, affitti. I sacrifici da fare per non sprofondare sono tanti e progettare il futuro è oramai impossibile.

Ogni giorno arrivano notizie di licenziamenti. E intanto si continua a giocare alla festa. Credevo che le istituzioni avessero maggior riguardo verso chi lavora e crea ricchezza. Mi sbagliavo.

Anche la TV di stato, che avrebbe il dovere di raccontare quanto sta accadendo, è invece latitante (e sappiamo il perché). Anziché mostrarci le difficoltà che il Paese vive riempie gli spazi dell’informazione con notizie insignificanti. Così facendo il mondo del lavoro si trova sempre più isolato e debilitato. Fino a farci piegare alla prepotenza degli industriali che ci chiedono di lavorare di più per guadagnare di meno. C’è addirittura chi vorrebbe cancellare la festa nazionale della giornata che ha riportato la libertà ai cittadini. Una libertà che noi lavoratori intendiamo difendere. Se il Governo è davvero interessato ai problemi dei lavoratori si faccia sentire, anziché fare il forte con i deboli e il debole con i forti.

Angelo Della Valle

Segretario RCS

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