“Le leggi sono le condizioni, colle quali uomini indipendenti ed isolati si unirono in società, stanchi di vivere in un continuo stato di guerra e di godere una libertà resa inutile dall’incertezza di conservarla”. Cesare Beccaria, “dei delitti e delle pene”.
“Le regole che governano il procedimento di acquisizione di conoscenze scientifiche sono generalmente conosciute come metodo scientifico. Gli elementi chiave del metodo scientifico sono l’osservazione sperimentale di un evento naturale, la formulazione di un’ipotesi generale sotto cui questo evento si verifichi e la possibilità di controllo dell’ipotesi mediante osservazioni successive”. Wikipedia.
La storia, ancora parziale, ancora non definitiva, della città aquilana dal 30 marzo 2009 ad oggi 22 ottobre 2012 ci sta chiarendo alcune vicissitudini dell’essere umano. Le leggi, le condizioni, il procedimento, il metodo. Ma allo stesso tempo ha messo a nudo l’intricato e prosaico rapporto tra l’aspettativa ed il risultato. Tra regola e ragione. Tra diritto e numeri.
Il Diritto, per la società, è fonte di certezza, di eguaglianza, di salvezza e di dramma.
La Scienza è illuminazione per l’uomo.
Gli aquilani hanno pagato dazio al ciclo immutabile di quella natura che non ha giudici e codici.
La Scienza avrebbe potuto salvare alcuni di loro? Oggi, un giudice della nostra società ha risposto di si.
Ma non è stato un processo alla ragione o alla chiave scientifica. È stato un processo a uomini, conoscitori ed artefici di scienza forse traditi dalle loro regole, che semplicemente hanno violato condizioni e buon senso.
A nessuno si può chiedere di andare oltre alle proprie conoscenze ed all’intelligenza, oltre all’orizzonte del conosciuto o conoscibile in termini di scienza.
Il tremore delle terra non lo si può ancora prevedere dando una certezza.
Il Giudicante ha dato un’interpretazione di certezza. Giuridica.
La colpa, la negligenza, l’imperizia, l’azione o l’omissione non sono dati e numeri da osservare e capire. Sono alterazioni di quelle regole che tutti abbiamo accettato di comprendere ed attuare.
Violare il codice penale non può equivalere a non comprendere un sismogramma o una sequenza sismica. I pesi e le misure son diversi. Dove c’è in ballo la società, il cittadino, l’incolumità di persone e cose, l’avvedutezza è sinonimo di ragione, quella che i romani chiamavano “diligenza del buon padre di famiglia”.
Oggi sono stati processati uomini di scienza e non la Scienza.
La condanna (in primo grado, non definitiva) significa solo che una Commissione di uomini di scienza ha fornito una valutazione errata, colposamente sbagliata, proprio perchè la loro preparazione, la cognizione, il sapere e le minime regole giuridiche, quelle del “buon padre di famiglia”, avrebbero dovuto dettare un diverso comportamento.
A nessuno si poteva chiedere di prevedere, ma di prevenire, anche solo parzialmente o temporaneamente, si.
Non permettiamoci di giudicare la natura e neppure l’intelligenza umana, ma non dimentichiamoci che il progresso e la conoscenza non possono sottrarsi alle regole della società.
- San Marino, elezioni. Questa sera
- San Marino. Sulla sentenza di L’Aquila, Francesco Nucera, Direttore I.E.S.N.