Lavorare a San Marino: la testimonianza di una giovane

Lavorare a San Marino: la testimonianza di una giovane

L’Informazione di San Marino pubblica la testimonianza di una giovane sulla sua esperienza di lavoro in Repubblica che, purtroppo, si va esaurendo.

In questi giorni si fa un gran
parlare di frontalieri e più in
generale di lavoratori dal posto
a rischio. Molti di loro sono a
casa perché la loro ditta ha
chiuso i battenti, altri invece
avevano un contratto a progetto
e una volta concluso non è
stato rinnovato. C’è chi vorrebbe
strumentalizzare i lavoratori
precari -ovvero praticamente
tutti gli italiani che stanno
sul Titano- e utilizzarli come
merce di scambio a fini politici.
6 mila anime che potrebbero
trovarsi in mezzo ad una strada
a causa dell’incapacità politica
che trova terreno fertile sia a
San Marino che in Italia. Tania
(il nome è di fantasia) è una
ragazza, un’operaia che se ne
è dovuta tornare in Italia, dove
ormai da un po’ di tempo sta
cercando lavoro senza troppo
successo.

Domanda: ‘In momenti di crisi si dice
che bisogna pensare a se
stessi. Allora, a casa gli italiani.
I lavoratori del Titano
come si comportano? Hanno
paura di voi italiani?

Risposta: ‘ Ma chi le dice queste idiozie?
Al lavoro è come una famiglia,
si è tutti sulla stessa barca. I
sammarinesi aiutano i lavoratori
italiani e viceversa. Mi scusi
ma non capisco davvero il
senso della domanda. Semmai
sono i politici, sia italiani che
sammarinesi, che dovrebbero
invece di litigare fare qualcosa
per noi. Questa situazione ci
sta distruggendo.

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