Lavoratori Robopac in sciopero

Lavoratori Robopac in sciopero

Fabbriche in sciopero per salvare il Paese: oggi pomeriggio i lavoratori Robopac hanno incrociato le barccia davanti ai cancelli dell’azienda. Mezz’ora di stop per chiedere equità, trasparenza, sviluppo.
E’ il primo appuntamento della mobilitazione “Noi amiamo San Marino” promossa dalla Federazione Lavoratori Industria della CSU con una serie di scioperi e manifestazioni nelle principali aziende della Repubblica.
Domani, martedì 19 aprile, si fermano dalle 13 alle 14 i lavoratori dell’ASA.  Mercoledì 20 mezz’ora di sciopero (dalle 14,30 alle 15)  dei lavoratori SCM Industria (ES) e manifestazione dei dipendenti dell’azienda Tonelli a fine orario di lavoro (dalle 17 alle 19). Giovedì è invece la volta dei lavoratori DECA con uno stop di mezz’ora (dalle 12 alle 12,30).   
Lo scorso febbraio, in occasione della visita dei Capitani Reggenti nelle realtà produttive della Repubblica, i dipendenti della Robopac hanno consegnato ai Capi di Stato una lettera in cui manifestavano la loro forte preoccupazione per le difficoltà che l’intero Paese sta attraversando.
“Una preoccupazione – hanno scritto –  che accomuna tutti i lavoratori, senza nessuna distinzione tra sammarinesi e frontalieri, tra operai e impiegati, nella ferma convinzione che anche le difficoltà si affrontano tutti insieme in un quadro di unità e solidarietà. Noi riteniamo che questo paese abbia le risorse e le capacità per superare la crisi e fare ripartire lo sviluppo. Però è necessario innanzitutto impostare politiche di equità e giustizia sociale, che purtroppo ancora non intravediamo. Anzi, la legge finanziaria ha introdotto una serie di misure che riteniamo essere inique e penalizzanti per i lavoratori, tra cui l’addizionale IGR, i pensionamenti forzati, la tassa sui frontalieri, i tagli alle retribuzioni dei lavoratori pubblici”.
“Uno dei fattori di maggiore preoccupazione di tutto il mondo del lavoro – continua la lettera – , è la crisi nei rapporti con l’Italia, che provoca forti difficoltà alle imprese anche nell’attività quotidiana, e rispetto a cui non si intravede una soluzione in tempi brevi. Tra gli effetti dalla mancata firma degli accordi contro le doppie imposizioni, vi è la stessa tassa sui frontalieri, che oltre a determinare una forte penalizzazione economica per i lavoratori non residenti, crea una ingiustificata sperequazione tra colleghi che svolgono le stesse mansioni lavorative, e rischia di alimentare un clima di contrapposizione tra sammarinesi e frontalieri che va assolutamente scongiurato”.
La missiva dei dipendenti Robopac si chiude sottolineando la necessità di ripristinare un sistema di collaborazione tra tutti i soggetti sociali, economici e istituzionali, basato sul confronto e sulla partecipazione alle scelte fondamentali per il paese: “Solo così sarà possibile ricreare quel clima di coesione e responsabilità generale, indispensabile perché la Repubblica di San Marino riprenda a crescere su basi di equità, per raggiungere stabilità sociale e diffuso benessere per tutti”. 

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