LAVORO. RACCOLTA FIRME CDLS PER REFERENDUM SALVA-STIPENDI Agenzia Dire-Torre1

LAVORO. RACCOLTA FIRME CDLS PER REFERENDUM SALVA-STIPENDI Agenzia Dire-Torre1

TURA: “ALCUNI DATORI DI LAVORO NON VOGLIONO RINNOVO CONTRATTI”
Un referendum salva-stipendi. La Confederazione democratica dei lavoratori sammarinesi, dopo il mandato ricevuto al termine del 14^ congresso di poche settimane fa, passa ai fatti. E, fondato il comitato promotore totalmente autonomo, lancia la raccolta firma per il referendum che mira a introdurre, in regime di vacatio contrattuale, un meccanismo di
indicizzazione all’inflazione delle buste paga dei lavoratori dipendenti.
Il quesito, spiega alla stampa il segretario generale Marco Tura, e’ stato consegnato questa mattina ai Capitani reggenti e ora ci sono tre mesi di tempo per raccogliere almeno 500 firme.
Poi tocchera’ al Collegio dei garanti pronunciarsi sull’ammissibilita’ e agli stessi Capitani reggenti fissare la data della consultazione. Con tutta probabilita’ in concomitanza
con altri due referendum, uno sulla riforma delle pensioni e uno sull’adesione all’Unione europea. Intanto oggi parte la raccolta delle firme in due studi notarili e la Cdls punta anche a
recuperare la frattura con la gemella Confederazione sammarinese del lavoro che, di fronte alla proposta, ha da subito stortato il naso.
Non e’ certo intenzione del sindacato, commenta Tura, “abdicare dalla funzione contrattuale.
Sono state dette molte cose sulla nostra proposta, anche inesatte. Sono state fatte delle provocazioni sull’aspetto antisindacale, quando in Europa molti piccoli Stati ricorrono a
sistemi di indicizzazione”, come Cipro, Lussemburgo e Malta. Si tratta di una proposta, prosegue, per difendere almeno le retribuzioni, dato che “alcun datori di lavoro non hanno
interesse a rinnovare i contratti scaduti anche da diversi anni”.
Il suo peso lo dara’ il numero delle firme e l’obiettivo e’ andare ben oltre le 500 necessarie, dato che la platea conta 19.500 lavoratori. Fondamentale anche “accorciare il piu’ possibile i tempi”, dato che una eventuale crisi di governo potrebbe distogliere attenzione.
La Cdls conta inoltre di ricucire lo strappo con la Csdl. “Con Giuliano Tamagnini- dice Tura- ci siamo visti anche ieri, le opinioni sono diverse, ma non c’e’ ostilita’ e la Csu rimane
unita su molti aspetti”. Certo “sappiamo i rischi che corriamo.
Se si sbaglia qualcuno andra’ a casa, ma nella diversita’ di idee si puo’ anche collaborare. Il percorso e’ diverso ma analisi e obiettivi sono identici”. Senza dimenticare, aggiunge Tura, che “con questa iniziativa ristabiliamo un rapporto di forza al tavolo della trattativa con i datori di lavoro”.
Insomma il referendum per la Cdls non e’ una questione di sigle o di parrocchie e “non mortifica la contrattazione”, aggiunge Luca Montanari, segretario generale aggiunto: serve a “smuovere le acque. Non e’ costituzionale che crescano i prezzi al consumo e le paghe restino uguali”.
E poi, conclude il segretario confederale, Giorgio Felici, “il nostro e’ un messaggio ai cittadini. I lavoratori non hanno parrocchie. Non c’e’ nessuna preclusione alle altre sigle
sindacali ed e’ per questo che il comitato promotore e’ autonomo”. E pronto a dare battaglia per salvare gli stipendi dei lavoratori di San Marino.

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