L’avv. Luigi Lonfernini su L’Informazione di San Marino: ‘Inquietudine e incertezza’

L’avv. Luigi Lonfernini su L’Informazione di San Marino: ‘Inquietudine e incertezza’

L’avv. Luigi Lonfernini su L’Informazione di San Marino: ‘Inquietudine e incertezza’

L’inquietudine è un sentimento che da anni si è inserito nella nostra Comunità. Vari sono stati i motivi che hanno destato nei sammarinesi un senso di allarme riferito al nostro sistema economico-produttivo. L’allarme è nato non solo e non tanto da situazioni a noi esterne ma principalmente dal fatto che è saltato il sistema “sammarinese”.
C’è stata una caduta verticale del sistema produttivo che si reggeva su un “male inteso” sistema fiscale: per intenderci monofase, seguita poi dall’impoverimento del sistema bancario.
Per molto tempo l’inquietudine è rimasta un fenomeno abbastanza marginale, per il fatto che, comunque, lo “Stato” è riuscito a mantenere alle famiglie un livello più che dignitoso sia nell’erogazione dei servizi, sia con lo stipendio a diverse migliaia di pubblici dipendenti: non c’è stata una caduta nei consumi.
Col tempo certe garanzie sono state saltate e numerosi problemi si sono affacciati in maniera prepotente: bilancio dello Stato che non poteva e non può più garantire un gettito fiscale di rilievo, una situazione bancaria esplosiva che ha condotto il Paese ad adottare soluzioni che non lasciano prevedere nulla di buono: Banca Centrale – Cassa di Risparmio.
Se la politica negli anni duemila, per intenderci pre-crisi, navigava a vele spiegate, senza considerare che proprio a causa dell’incoscienza dei politicanti il Paese stava per immettersi in un vicolo cieco, (corrotti e corruttori hanno devastato il Paese) compromettendo, in particolare, i rapporti con l’esterno.
Poi è caduto il vento, alimentato dal male-affare, e improvvisamente è arrivata “la bonaccia” che ci ha colto senza bussola e con il cielo cupo.
Certamente la politica in questi ultimi anni non è riuscita a portarci fuori dal pantano, anzi non è riuscita nemmeno ad organizzare un programma di interventi che in qualche modo riuscisse a far intravedere un barlume di luce fuori dal tunnel. Si è accentuato in maniera evidente nella Comunità il sentimento di inquietudine che, inevitabilmente, porta all’incertezza sui tempi che dovremo affrontare negli anni a venire.
L’argomento avrebbe la necessità di approfondimento andando ad analizzare i fatti passati e le prospettive future; si cerchi di comprendere gli avvenimenti allo scopo di evitare giudizi morali frettolosi che possono esser fuorvianti e quindi si cerchi di essere razionali nella ricerca di dare una soluzione ai problemi che ci affliggono.
Quando l’incertezza coinvolge un’intera comunità, senza risorse particolari, diventa un fenomeno pericoloso in quanto i cittadini non riescono ad avere fiducia sia nelle istituzioni sia nelle attività produttive.
Dall’incertezza poi può nascere l’indifferenza che va ulteriormente ad aggravare quello stato di fiducia già presente.
Certamente lo “stato dell’arte”, ripeto, avrebbe necessità di ulteriori approfondimenti che dovrebbero, in primo luogo, analizzare i fatti accaduti per capire la nostra realtà economica – politica – sociale, e poi renderci consapevoli dei nostri limiti e quindi programmare il futuro tenendo in considerazione tutti i vari aspetti di una Comunità che seppur retta a “Stato Sovrano” si trova ad affrontare un mondo globalizzato nel quale è facile esser ricacciati con la conseguenza di un ulteriore impoverimento del nostro sistema. L’unica cosa possibile, al momento, è quello di ritrovare una “concordia cittadina” che sappia superare non dico le ideologie, che non esistono più, ma le divisioni che molto spesso nascono da personalismi o dal volere a tutti costi mantenere posizioni politiche supportate da maggioranze che mirano a dividere, senza considerare che il Paese non può contare su uomini, piccoli o grandi, dotati di esperienze politica professionale autonoma e quindi capaci di esprimere in maniera concreta un programma svincolato da interessi di parte o di partito e privo da una demagogia che cerca, inutilmente, che il tutto possa risolversi politicamente, volendo tranquillizzare una Comunità che è ormai ben consapevole dell’incertezza in cui naviga il Paese.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy