Le deposizioni a Forli’ su Carisp San Marino -Sopaf. Antonella Zaghini, La Voce Romagna San Marino

Le deposizioni a Forli’ su Carisp San Marino -Sopaf. Antonella Zaghini, La Voce Romagna San Marino

La Voce di Romagna San Marino

Il racconto di Gatti
a Di Vizio

Pagare 15 mln

 Il
“sovrapprezzo”, “una transazione” che doveva andare a Magnoni per il ritiro
della causa intentata alla Carisp. “Farina mi disse di avere il mandato di Sopaf
per trattare. Dalla loro avevano l’avvocato Rossi”

Antonella Zaghini

 L’onda lunga della indagine Varano scuote la politica sammarinese. Chiusa l’inchiesta, le deposizioni di Gabriele Gatti e Antonella Mualroni, ascoltati dal Pam Fabio di Vizio sono accessibili gli atti. I due sono stati ascoltati sui fatti, al seguito del file audio, registrato nel noto incontro a Palazzo Begni, e portato in procura dall’ex amministratore delegato Mario Fantini. Incontro in cui fu proposto di fare acquistare alla Cassa di Risparmio le azioni Sopaf, sua socia in Delta, a un prezzo maggiorato di 15 milioni di euro. Gabriele Gatti ascoltato il 12 agosto 2010, speiga che i 15 milioni, il “sovrapprezzo”, erano “una transazione che doveva andare ai Magnoni per il ritiro della causa” intentata a Carisp (causa vinta da quest’ultima). Soldi che sarebbero dovuti passare attaverso una finanziaria lussemburghese.

E’ il cinque febbraio del 2009, Gatti ricorda bene il periodo perché “era la vigilia della sospensione dei pagamenti”. Una eventualità che atterrisce il governo appena costituitosi. “Uno dei problemi che avevamo di fronte – racconta Gatti al pm forlivese – era la procedura rafforzata del Moneyval e la stipula degli accordi con l’Italia”, dove permaneva “una situazione di grande tensione”. Il governo cerca di parlare con Bankitalia, ma la situazione è complicata.  Gatti si muove a destra e manca per scongiurare l’evenienza del blocco dei pagamenti (“Sono ritornato al governo dopo cinque anni e la prima cosa che facevo era uscire dal sistema dei pagamenti, facevo la figura del pirlotto”). “Attraverso un po’ di conoscenze -spiega- mi chiama Vittorio Farina … il tramite è Del Pino”. Farina, stando al racconto di Gatti, cercava qualcuno su San Marino. Del Pino, si legge nella deposizione dell’ex Segretario alle Finanze, ora Capitano Reggente, avrebbe detto “io conosco Gatti, è una persona …”, poi è lo stesso Gatti a mettere in dubbio come lo avesse definito: “Non so se ha detto ‘ è una persona per bene’. L’altro giorno – commenta ad alta voce con Di Vizio – ho visto un’altra intercettazione di un Ragni che parlava con Carboni che ne ha dette di tutti i colori”.

Il riferimento è all’articolo uscito ad agosto  2010 nel quale elegantemente veniva definito “un pezzo di m.”. In ogni caso Gatti e Farina entrano in contatto. Farina, racconta Gatti, gli dice di avere di “avere il mandato di Sopaf”, Magnoni “è disponibile, se vende le quote, a ritirare la sua denuncia nei confronti della Cassa di Risparmio”. A questo primo contatto, ne segue un secondo a Roma con Gatti e Ghiotti. Farina gli consiglia di risolvere la situazione. “Io – continua la deposizione – avevo l’assillo del sistema dei pagamenti, tant’è che  più di una volta dissi a Farina ‘se qui scoppia un altro bubbone il nuovo governo si trova un macigno fra i piedi’”.

Nell’incontro Farina fa leva sul fatto che loro hanno come avvocato Guido Rossi “questo è un uomo potente, va sulla stampa vi dà delle bordate incredibili”.

“Noi -prosegue Gatti – avevamo l’incontro con il sottosegretario Gianni Letta sul sistema dei pagamenti, non c’entra Cassa di Risparmio, il blocco dei pagamenti voleva dire distruggere tutto il sistema bancario, poi ci siamo arrivati lo stesso, anche senza il blocco, questa è la realtà della situazione”.

Riassumendo: la vicenda Carisp  non è
correlata al blocco dei pagamenti intimato dall’Italia, ma la paura palesata da
Farina sul potere che aveva Rossi di innescare una battaglia mediatica contro
San Marino, fa sì che nell’incontro di Palazzo Begni Gatti e Mularoni
spingessero affinché Fantini ragionasse con Magnoni sulle quote
Sopaf.
Evenienza che 
Fantini 
non ha mai voluto percorrere, perché a fare certe cose “si rischia la galera”.
Fantini non compra a quella cifra ma l’epilogo è quello. “Dopo tutto quello che
è successo – si legge nella deposizione di Gatti – le quote Sopaf sono state
acquistate,  e guarda caso  questi 
15milioni
di euro
  li hanno dovuti pagare come consulenza alla Cassa di
Risparmio”.

La deposizione di Gatti oltre confermare i contenuti dell’incontro a
Palazzo Begni e il memoriale Ghiotti, mette in evidenza  passaggi sul sistema
bancario sammarinese alquanto imbarazzanti specie se si parla con un Pm
italiano.

Gatti si sbilancia a dire che lo scudo ha portato via il 50% dei depositi. Di Vizio gli domanda se ci sono progetti di fusione. “Ce ne sono – taglia corto Gatti – ma non sono chiari, perché oggi uno che investe in una banca di San Marino, o è scemo o è pericoloso, fino a quando non abbiamo un quadro giuridico chiaro e non sa che cosa si può fare”. E non è l’unico passaggio discutibile.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy