La Repubblica di San Marino si avvia al confronto elettorale.
Questa mattina infatti, rappresentanti delle forze politiche di minoranza e, a ruota, delegati del Partito dei Socialisti e Democratici si sono recati a Palazzo Pubblico per rassegnare agli Eccellentissimi Capitani Reggenti, Rosa Zafferani e Federico Pedini Amati, le proprie dimissioni dal Consiglio Grande e Generale. La decisione è stata presa ieri sera d’intesa dal gruppo di partiti di opposizione capitanati dal Partito Democratico Cristiano Sammarinese e da Alleanza Popolare. Così, questa mattina, il primo passo è stato compiuto dalle rappresentanze di Noi Sammarinesi, Popolari, Alleanza Nazionale Sammarinese, Nuovo Partito Socialista e da Ap: la folta delegazione è stata ricevuta alle 8,30 alla Reggenza per riferire la propria decisione. Di seguito, alle 9.00, i rappresentanti del Pdcs erano attesi dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti per illustrare gli esiti delle consultazioni condotte in base al mandato esplorativo ricevuto la scorsa settimana. Anche gli scudocrociati hanno quindi consegnato nelle mani dei Capi di Stato le dimissioni del proprio gruppo consigliare.
A seguirli, poco dopo, la delegazione del primo partito di maggioranza relativa, il Psd, quella degli Europopolari e dei Sammarinesi per la Libertà. Superata la soglia degli 30 consiglieri dimissionari, è stata quindi raggiunta la quota necessaria allo scioglimento del Consiglio Grande e Generale per aprire la strada alle consultazioni elettorali autunnali.
Ecco le dichiarazioni dei rappresentanti delle forze politiche all’uscita da Palazzo Pubblico:
Mario Venturini, coordinatore di Alleanza Popolare: “Questa notte è stata presa la decisione delle dimissioni insieme al Pdcs. Per noi rappresenta la soluzione ottimale perché era quello che Alleanza Popolare aveva indicato – ovvero le elezioni anticipate – quando aveva aperto la crisi di governo. Mi pare una decisione di grande responsabilità e, per noi, la via maestra per risolvere e superare la fase complessa della vita politica del nostro Paese”.
Augusto Casali, segretario del Nuovo Partito Socialista: “Abbiamo deciso di rompere gli indugi perché questo teatrino stava durando da troppo tempo. Presentando noi le dimissioni, abbiamo dato l’avvio ad un processo che ci porterà allo scioglimento del Consiglio in breve tempo”.
Romeo Morri, Popolari: “E’ un atto di grande serietà e responsabilità, siamo stati i primi a sostenere le elezioni anticipate e a dire che questo Paese ha diritto di essere governato perché i problemi sono tanti e gravi e importanti”.
Marco Arzilli, Noi Sammarinesi: “E’ una decisione importante per il futuro di questo Paese e una scelta responsabile che è quella di andare a votare. E con l’embrione di questa coalizione che unitamente ha deciso di rassegnare le dimissioni, per poi andare a votare, siano sicuri di vincere le elezioni”.
Glauco Sansovini, Alleanza Nazionale Sammarinese: “Ormai era una tiritera che non aveva più fine, perciò penso questa sia l’unica soluzione possibile. Speriamo che il Paese ne tenga conto perché abbiamo formato una coalizione che sarà senz’altro vincente”.
Pasquale Valentini, segretario Pdcs: “Siamo andati dalla Reggenza per riferire quanto portato avanti in questa settimana di mandato esplorativo. Di fronte alle gravi difficoltà del Paese e della politica, abbiamo individuato nella proposta di un Governo istituzionale di responsabilità la risposta alle necessità di una tregua e di un abbassamento del tono dello scontro politico per far emergere l’interesse generale e creare le condizioni per un confronto elettorale successivo. Purtroppo, questo invito, pur essendo stato considerato dalle forze politiche una proposta seria, per varie ragioni è stato comunque considerato non accoglibile e rifiutato. Di fronte a questo, insieme alle forze che con noi hanno intrapreso un percorso politico, abbiamo riflettuto per ritenere che un Governo istituzionale non era possibile.
Dopo varie verifiche, si è arrivati alla conclusione che, anziché dare vita ad un Governo – anche se ci sarebbero state le forze per farlo, pur con limiti numerici e lacci burocratici – di fatto era preferibile optare per un elemento di chiarezza che coglieva in parte l’invito della Reggenza, privilegiando così il discorso elettorale. Così ieri abbiamo concordato con le altre forze di opposizione e con Alleanza Popolare di rassegnare le dimissioni per optare verso la proposta elettorale. Questa mattina, ricevuti dalla Reggenza, abbiamo portato le dimissioni del gruppo consigliare del Pdcs e contemporaneamente lo stesso hanno fatto Ap, Nps, Ns, Ps e Ans. Ci auguriamo che questo numero, a cui si uniranno altre forze politiche già disponibili, sia sufficiente per sciogliere il Consiglio Grande e Generale. Ci sembra infine che questa decisione faccia chiarezza, preso atto della possibilità che emergano nuovi tentativi pasticciati di governo, non risolutivi. Per noi è anche una conferma del percorso comune positivo intrapreso con altre forze politiche che può essere considerato l’inizio di una forma di coalizione e un innesto di fiducia in una situazione sfilacciata”.
Claudio Felici, capogruppo del Partito dei Socialisti e Democratici: “Ci sembra che le cose siano finite come il Psd aveva previsto. O c’erano gli elementi per un Governo politico in questo secondo mandato, oppure saremmo andati alle elezioni. Il mandato della Dc è fallito, non c’è stata alcuna possibilità clamorosa né di formare un Governo istituzionale e neanche uno politico. Ad oggi la Reggenza ci ha comunicato che ci sono i numeri per sciogliere il Consiglio Grande e Generale. A questo punto gli elettori sanno che avranno a breve il diritto di dire la loro su questa intricata situazione e dovranno cercare di dare a San Marino una prospettiva un pochino più lineare”.
Federico Bartoletti, capogruppo Europopolari per San Marino: “Noi Eps con forza e con tutte le nostre energie abbiamo cercato di trovare una soluzione che potesse risolvere i problemi presenti e noti del Paese che ritenevamo avessero necessità di una soluzione a breve. Davanti alla evidenza dell’impossibilità di realizzare un governo che poteva risolvere queste situazioni, abbiamo anche noi presentato la disponibilità alle dimissioni alla Reggenza affinché ne faccia l’uso previsto dalla legge. Un ulteriore aspetto per cui noi lavoravamo quello di garantire un tempo per preparare in maniera migliore le coalizioni, novità nella realtà sammarinese. Purtroppo queste sono le condizioni e proveremo comunque a cercare un rinnovamento per la classe politica e una coalizione coesa per poter risolvere i problemi del Paese”.
Monica Bollini, Sammarinesi per la Libertà: “Le dimissioni sono un atto dovuto visto che chi aveva l’incarico di formare il nuovo Governo ha fallito e ha deciso a sua volta di dimettersi.
Ritengo di dover aggiungere comunque che questa situazione denota una totale mancanza di responsabilità dell’intera classe politica. Chi esulta per il ricorso anticipato alle elezioni non si rende conto in che posizione ha messi il Paese. Crediamo che le forze politiche avevano l’obbligo di dare un Governo al Paese dovevano assumersi responsabilità e rischi, ma risolvere i problemi in tempi brevi. Questo non è stato possibile, quindi la totalità delle forze politiche ha fallito”.