Le farneticazioni di Giuseppe Morganti

Le farneticazioni di Giuseppe Morganti

Possiamo capire lo sconforto del consigliere Giuseppe Morganti dinnanzi alla prospettiva di una possibile sconfitta elettorale del Psd, in larga parte conseguenza degli errori compiuti dal suo partito.
La vicenda del mega casinò di un imprenditore privato che i dirigenti del Psd hanno a lungo sponsorizzato senza ottenere nulla per l’opposizione di Alleanza Popolare, non è stata edificante. Il tentativo di rilanciare gli interessi privati nel settore dei giochi della sorte, la proposta di concessione delle residenze condizionata all’acquisto di appartamenti, la prospettiva di nuove massicce edificazioni a vantaggio dei soliti affaristi, la convocazione di magistrati presso la segreteria degli esteri per dettare i comportamenti in merito a rogatorie che forse interessavano qualche politico, sono ulteriori esempi di atti che la stragrande maggioranza dei sammarinesi non hanno apprezzato.

Lo squallido e maldestro tentativo di evitare il giudizio degli elettori per conservare comode poltrone inventandosi un governicchio scombinato, senza numeri e senza futuro, invece di accettare la strada maestra delle elezioni anticipate, ha rappresentato un altro pessimo segnale del partito di Giuseppe Morganti.

L’abolizione delle preferenze per i cittadini residenti all’estero, avversato dal Psd ma non da tutti i suoi consiglieri, poteva essere un incoraggiante cambiamento di rotta. Ma l’abrogazione dell’articolo 7 – che prevedeva che i figli dei figli dei sammarinesi all’estero dovevano risiedere in Repubblica almeno un anno per esercitare il diritto di voto – ha riaperto molte questioni. Tale abrogazione è stata voluta dal Psd il quale, vuoi per incompetenza o superficialità, vuoi per furbesco interesse, non ha accompagnato all’emendamento presentato in Consiglio la specificazione che tutti coloro che non rientravano negli elenchi elettorali – che per legge vengono chiusi il 31 gennaio di ogni anno – potevano essere ammessi grazie ad un intervento di modifica della legge esistente.

Di fronte alla stupidaggine compiuta, il Psd ha pensato di mettere in scena un ridicolo teatrino demagogico inventandosi procedure che non sono previste e palesi forzature delle leggi definite “cavilli burocratici”, con il risultato di creare forti tensioni politiche. Tutto ciò è avvenuto senza che gli alleati di coalizione abbiano speso una parola a sostenere lo squallido giochetto, che aveva come obiettivo soprattutto quello di strumentalizzare ancora una volta i cittadini residenti all’estero per accaparrarsi qualche voto e coprire così la possibile e temuta voragine nell’elettorato residente.

Il consigliere Morganti farebbe cosa saggia a non farneticare su presunte dittature e xenofobia (anche perché gli eventuali xenofobi sono anche nella sua coalizione a giudicare dalla votazione consiliare) ma a riflettere sui motivi della caduta verticale di credibilità, sua e del suo partito.

San Marino, 17 settembre 2008

Alleanza Popolare

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy