Le interviste di La Serenissima: Luca Santolini, Civico10: Un nuovo progetto politico può partire solo dai contenuti

Le interviste di La Serenissima: Luca Santolini, Civico10: Un nuovo progetto politico può partire solo dai contenuti

Lunedì 16 novembre, La Serenissima: Il consigliere di Civico 10 affronta i temi più discussi del momento, compresa l’alleanza con Sinistra unita. Tengono banco anche il caso Tv7 e le strategie per il futuro / SANTOLINI
“Un nuovo progetto
politico può partire
solo dai contenuti.
Le persone perbene
stanno prendendo
coraggio”

Luca Santolini, partiamo
dall’attualità: la prima lettura
della finanziaria evidenza un
disavanzo di quasi 16 milioni
e mezzo. Come giudica a primo
impatto il provvedimento?

Non vedo nessuna novità di
rilievo rispetto alle ultime finanziarie
se non l’aumento
esponenziale degli articoli che
parlano di debito pubblico. Si
tratta ancora una volta di una
legge “omnibus”. Si parte da
un bel -16,5 milioni di Euro,
contro il -13,8 dello scorso
anno, che certificano quello
che avevamo affermato in sede
di assestamento, quando dalla
maggioranza esultavano per il
fantomatico pareggio di bilancio.
Pareggio fittizio ottenuto
non grazie ad una riorganizzazione
della spesa pubblica ma
grazie a numerosi interventi
straordinari, in gran parte non
ripetibili, come i prepensionamenti
e i condoni fiscali. Un
pareggio di bilancio sostenibile
è ancora molto lontano.

Farete degli emendamenti?
Cosa proporrete?

Devo dire la verità, visto come
vengono trattati solitamente i
nostri emendamenti soprattutto
su testi come la finanziaria su
cui gli equilibri in maggioranza
sono sempre un po’ precari, la
tentazione di proporre al mio gruppo di non perdere tempo
a farli è grande. Ma la responsabilità
prevarrà come sempre.
Partiremo probabilmente da un
pacchetto di emendamenti rivolti
allo sviluppo che da due
finanziarie ricevono commenti
lusinghieri dalla maggioranza
ma ogni volta ci viene chiesto
di ritirare per accorciare i tempi.

Se per assurdo venisse attribuito
al suo movimento il compito
di dover sviluppare una legge
finanziaria, cosa mettereste
in campo?
Domanda complessa. Probabilmente
partiremmo da quanto
andava fatto già nel 2009, l’anno
successivo allo scoppio della
crisi economica, cioé una seria
opera di revisione della spesa
corrente basata su quelle indicazioni
del team della spending
review rimasti in gran
parte lettera morta. E’ basilare
affrontare gli sprechi in maniera
analitica e non con tagli
orizzontali come si sta facendo
da due anni. Abbiamo disponibile
sul nostro sito web un
programma di emergenza indirizzato
proprio al reperimento
delle risorse che è ancora estremamente
attuale, in quanto il
suo obiettivo è proprio quello
di non ricorrere al debito pubblico
per il finanziamento della spesa corrente.

Quali sono le priorità di Civico
10 per il Paese?
A costo di essere banali, non si
può non partire dalla riforma
del mercato del lavoro. Una
chimera per questo Governo
nonostante le mille promesse.
Anche qui abbiamo elaborato
un progetto complesso che parte
dal concetto di flex security
adeguandolo alla nostra realtà
che comprende fra le altre cose
una razionalizzazione delle forme contrattuali, degli ammortizzatori
sociali con il reddito
minimo garantito e un nuovo
ruolo dell’Ufficio del lavoro per
la formazione e riconversione
della forza lavoro. Poi vengono
la promozione dell’agenda digitale,
con un occhio particolare
alla pubblica amministrazione,
e lo sviluppo delle telecomunicazioni,
fondamentali per attrarre
imprese e investimenti in
un piccolo Paese come il nostro.
C’è poi una maggiore autonomia
energetica e idrica e di gestione
dei rifiuti, temi su cui da
oggi in poi si giocherà sempre
di più la sovranità di uno Stato
e verso cui bisogna puntare con
decisione. La scuola: la Segreteria
competente sta tentando di
promuovere un cambio di rotta
in direzione di metodologie di
insegnamento all’avanguardia
che apprezzo molto e spero si
traduca in risultati concreti,
coinvolgendo sempre di più gli
operatori. L’elenco di ambiti su
cui lavorare è infinito.

Avete parlato di turismo nei
giorni scorsi, pensate sia un
asset strategico per lo sviluppo
economico?

Se qualcuno ha dei dubbi che lo
sia, è un folle. Il turismo è l’unica
risorsa economica autoctona,
su cui possiamo contare
senza dipendere da nessuno in virtù delle nostre peculiarità
storiche e territoriali. In questo
settore serve sinergia; per
troppo tempo ci sono state lotte
intestine per portare avanti
interessi di parte. Ma serve
soprattutto costruire un’identità
di San Marino slegata dal
turismo della riviera. Le basi ci
sono tutte, servono investimenti,
collaborazione fra operatori
e pubblica amministrazione
e una visione politica che sia
capace di superare l’orizzonte
dell’emergenza.

È molto giovane, come motiva
l’allontanamento dei più giovani
alla politica?

Una risposta definitiva ancora
non ce l’ho. Credo che un ruolo
fondamentale l’abbia giocato
il benessere facile, che ha tolto
negli ultimi decenni ogni stimolo
ad interessarsi alla lotta
politica. C’è la crisi delle grandi
ideologie novecentesche, non
sostituite da altre, che ha creato
un vuoto di valori. Poi ci sono
le distorsioni interne ad alcuni
partiti, che facilitavano la strada
a quei giovani che sapevano
“allinearsi” al sistema, piuttosto
che a coloro che lo volevano
cambiare. Ecco, queste dinamiche,
sullo lo sfondo di una crisi
di valori in cui l’individualismo
la fa ormai da padrone,
hanno forse portato all’attuale
disillusione e disinteresse nei
confronti dei temi comuni.

Cosa pensa di fare per ridurre
la disoccupazione giovanile?
Questo è un problema grave e
sottovalutato. I dati dell’ultimo
programma economico sono
chiari, l’aumento più elevato
di disoccupazione è proprio
quella giovanile. Le risposte a
questo problema non possono
prescindere da sistemi formativi
dinamici e da contratti
che facilitino l’inserimento del
nuovo lavoratore in azienda
ma diano garanzie di stabilità
lavorativa nel lungo periodo,
senza lasciare la persona inbalia di una precarietà di vita
perenne. Sul versante dell’auto-
imprenditorialità penso che
la legge sull’imprenditoria giovanile
che arriva in Consiglio in
questa seduta comprenda molti
aspetti positivi di quelli che
anche noi avevamo indicato nel
nostro programma.

Parliamo di attualità politica.
Viviamo una enorme fibrillazione
politica. Come vede la
situazione?

Queste dinamiche mi hanno
sempre interessato poco, dico
la verità. L’unica nota positiva
che vedo in questa fibrillazione
è che potrebbe permettere alle
persone perbene e con voglia
di fare di trovare il coraggio di
lasciare da parte le vecchie logiche
e mettersi attorno ad un
tavolo per studiare un progetto
politico innovativo e di alternativa
che parta dai contenuti
prima che dai numeri e dal consenso.
Lo scopo del mio impegno
politico è questo.

Come giudica la vicenda del
caso Tv7, in particolare il passo
indietro del segretario Arzilli?
Sono state dette parole pesanti
che hanno contribuito a gettare
ulteriore fango su un Paese che
sta lottando per rifarsi un’immagine.
Senza dubbio i media
italiani continuano a fare da
cassa di risonanza esclusivamente
per gli aspetti negativi
di San Marino, ma questo non
deve essere una scusante per
giustificare evidenti carenze
sul versante dei controlli e
della prevenzione. Il segretario
all’Industria e Commercio
credo sia persona capace di
valutare l’opportunità di proseguire
la sua attività in quel
ruolo con serenità e al di sopra
di ogni sospetto. Se lo ritenesse
auspicabile, mi auguro che
sia messa in atto ogni iniziativa
utile ad andare a fondo sulle
cause e le responsabilità di questa
evidente illegalità perpetrata
ai danni dello Stato.

Come vede l’avvicinamento di
Su, vostro alleato in coalizione,
al Psd?

L’eccessiva frammentarietà di
quello che definiscono il fronte
“riformista” sammarinese, le
cui cause non sta a me elencare,
mi pare evidente. Credo quindi
che se questo avvicinamento
sarà capace di dare le gambe ad
un progetto politico di alternativa,
che porti avanti i temi del
rinnovamento delle persone,
della trasparenza dei metodi e
dei contenuti, non ci sia nulla
di cui aver paura. Cittadinanza
Attiva è un progetto aperto.

Mi dica una cosa positiva di
questo Governo e l’errore più
grosso commesso da Bene Comune.

Di positivo posso citare qualche
provvedimento, come la
riforma del catasto e la legge
n.100/2013 che ha dato alla magistratura
la possibilità di lavorare
in pool e gli strumenti
per procedere con le confische.
L’errore più grosso per il Paese
sarebbe quello di voler trascinare
a forza fino al suo termine
legale una legislatura che si ricorderà
negli annali più per le
vicende giudiziarie che l’hanno
attraversata che per i provvedimenti
messi in atto dal Governo.

Tornando ai rapporti politici:
su Cassa di Risparmio avete
condiviso un odg con Upr
trovando il voto favorevole di
AP.
Semplice presa di posizione
legata al tema specifico oppure
avvicinamento politico a
Repubblica Futura?

Posizione comune sul tema specifico,
al momento. Per quanto
riguarda gli avvicinamenti: se
ci sono persone che hanno voglia
di ragionare sul terreno del
rinnovamento, della trasparenza
e dei contenuti, noi ci siamo
come ci siamo sempre stati.

C’è affinità con il movimento
Rete?

L’affinità è quella che si è mostrata
nelle iniziative comuni. Ho grande considerazione per
molti membri di quel movimento.
Vi sono temi su cui la
posizione di Civico10 e Rete è
sovrapponibile, altri no. Nelle
scorse elezioni e fino ad ora ci
sono stati aspetti basilari di metodo
che hanno impedito l’avvicinamento
fra Cittadinanza
Attiva e Rete, ma sono sempre
stato convinto che trovare una
sintesi fra i due orizzonti politici
favorirebbe la nascita di un
progetto di alternativa.

Come sta Civico 10?
Molto bene. Voglio fare i complimenti
ai miei compagni di
avventura perché non è facile
rimanere così coesi dopo tre
anni di opposizione, con continui
innesti di persone che si
avvicinano e senza avere una
base ideologica che ci tenga legati
assieme.

Quali saranno le prossime attività
politiche che proporrete?

Continueremo ad approfondire
temi che riteniamo fondamentali
per il Paese con serate di
confronto strutturate in maniera
innovativa, come abbiamo
fatto ultimamente con il turismo
e più in generale lo sviluppo
economico. L’obiettivo
è ovviamente completare e migliorare
il programma del movimento
in vista delle prossime
elezioni.

Sente aria di elezioni. Se sì, le
ritiene opportune?

Non sono così sicuro che si
andrà ad elezioni così a breve,
anche se lo spero per terminare
questo immobilismo deleterio.
Due forze sulle tre che compongono
questo Governo hanno
subito e continuano a subire
enormi danni di immagine
dalle vicende giudiziarie, e non
hanno portato a casa ancora
niente di spendibile in vista
delle prossime elezioni. La mia
speranza però è sempre quella
che sulle logiche elettorali vinca
in qualcuno la voglia di dare
una sferzata al Paese.

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