La legge “rottama-congressisti” divide il tavolo dell’esecutivo, riunito oggi a Palazzo Pubblico.
E’ la seconda seduta successiva del congresso di Stato a cui non segue un incontro con la stampa, ne’ alcuna comunicazione ufficiale. Di fatto, rumors gia’ in mattinata segnalavano malumori da parte del segretario di Stato per il Lavoro, Gian Marco Marcucci, e persino il suo trasloco definitivo da Palazzo Mercuri. Voci smentite dallo stesso rappresentante al governo degli Europopolari: “Oggi ero al tavolo del congresso di Stato, di certo non a preparare scatoloni”, risponde interpellato a riguardo. Marcucci non nega pero’ di essere “molto insofferente” per le difficolta’ nel confronto con i colleghi e fa proprie le critiche dei suoi consiglieri: “Bisogna pensare a risolvere i problemi del Paese”. Per sollecitare i colleghi, il responsabile del Lavoro ha portato sul tavolo i progetti di legge di sua competenza giacenti nei cassetti della segreteria di Stato.
Tra i temi discussi sul tavolo dell’esecutivo i punti all’ordine del giorno della sessione consigliare che si aprira’ lunedi’. In primis, la proposta di legge che limita il mandato dei congressisti a dieci anni: un elemento che sembra aver contribuito a gelare il clima di Palazzo Pubblico. La normativa porta la firma di cinque consiglieri del Patto, due di Ap, due di Ns e dell’indipendente Federico Bartoletti, ed e’ sostenuta trasversalmente da movimenti giovanili di alcune forze di maggioranza e minoranza. Nei suoi confronti non sono mancate, da parte dei segretari di Stato, piu’ voci critiche e lamentele per il suo inserimento ai primi punti all’ordine del giorno che anticipa il dibattito consiliare sullo stato delle relazioni con l’Italia. In sostanza, gli oppositori al provvedimento non ritengono, rispetto alle emergenze del Paese e alle criticita’ nei rapporti con i governo italiano, una priorita’ il tema del rinnovamento e della rotazione degli incarichi all’interno dell’esecutivo. Non solo: in dubbio sarebbe stata messa la spontaneita’ dei movimenti politici giovanili. A riguardo, c’e’ chi ha puntato il dito nei confronti di Alleanza popolare, una delle forze sostenitrici del progetto.
Anche i rapporti bilaterali con l’Italia, e quindi l’indagine che pende sui magistrati del Tribunale unico, e’ all’ordine del giorno del prossimo Consiglio. Sulla vicenda giudiziaria in congresso ha compiuto un riferimento il Guardasigilli, Augusto Casali. Infine, il segretario di Stato per le Finanze, Pasquale Valentini, ha illustrato gli emendamenti che saranno presentati in Aula sui decreti n. 189 e 190, in ratifica, richiesti dall’Ocse, ovvero il “testo unico di scambio sull’origine delle merci e visti sui documenti” e “Misure urgenti di adeguamento agli standard internazionali in materia di trasparenza e scambio di informazioni”.
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