Leonardo Raschi (Liberal): ‘Non solo Riforma tributaria’

Leonardo Raschi (Liberal): ‘Non solo Riforma tributaria’

Il varo della prossima riforma tributaria segnerà un punto dirimente per la politica di San Marino. Opererà uno spartiacque, creerà un prima e un dopo. Si vedrà se il nostro paese uscirà dal cono d’ombra dell’ideologia marxista e abbraccerà l’ideologia liberale. Nella scorsa legislatura il Segretario Valentini non ci riuscì, non solo perché cadde il governo ma anche perché se la fece sotto (mi si passi la metafora) nei confronti della veemenza dei sindacati. Ora vedremo se ce la farà il Segretario Felici. Già è una buona cosa registrare il fatto che non vi è stata alcuna trattativa con la CSU. E questo fa ben sperare.

Francamente vedere il solito stucchevole teatrino della trattativa governo-sindacati ha un po’ stufato. La concertazione ha fatto il suo tempo. Del resto già conosciamo le idee dei sindacati: non ci piacciono, anzi le combattiamo ferocemente. Ci aspettiamo una riforma di stampo liberale che fissi alcuni semplici principi quali: a parità di reddito parità di aliquota, tra lavoratori autonomi e subordinati. Diminuire le aliquote: dalle attuali nove, portarle a due o tre. Io sarei favorevole all’aliquota piatta e unica al 15% come negli usa, ma mi rendo conto che i tempi non sono ancora maturi. Fissare un tetto alla progressività: l’aliquota più alta non dovrà superare il 35-39%. Adottare il sistema forfettario.

Noi non vogliamo uno stato di polizia fiscale fatto di guerre di scontrini, fatture, detrazioni….e tutta quella roba di carta che farebbero ammattire i nostri impiegati dell’ufficio tributario. Per combattere l’evasione fiscale bastano buone leggi e aliquote non vessatorie e penalizzanti. Sì perché i lavoratori autonomi d’italia e san marino non sono geneticamente più malvagi rispetto a quelli degli altri paesi. Ci sono dei motivi ben precisi se italia e san marino hanno il record mondiale di evasione fiscale. Ci sono motivi interni, endogeni, tutti nostri, fatti di leggi sbagliate perché marxiste. Dicono i comunisti, chi guadagna di più deve pagare di più: catalano, verrebbe da dire. Bisogna vedere come lo si vuole raggiungere questo risultato.

Noi liberali diciamo che lo vogliamo raggiungere aumentando la base imponibile, fare emergere il sommerso, insomma fare in modo che i commercianti dichiarino di più. I comunisti invece dicono che per raggiungere il risultato occorrono aliquote più alte, penalizzanti, vessatorie… (sì perché secondo loro gli imprenditori vanno bastonati e castigati). Non solo, il fatto che i lavoratori autonomi dichiarino meno dei loro dipendenti va a falsare tutte le graduatorie, sia quelle sul lavoro, asili nido…ecc., tutto il sistema democratico, insomma un casino. Io li capisco i commercianti che dichiarano poco: è una forma di difesa rispetto a leggi ingiuste e sbagliate. Fossi io al loro posto dichiarerei anche di meno. Quindi abbiamo visto che questo sistema in vigore da 30 anni non funziona e va cambiato. Questo, in buona sostanza, ci aspettiamo dalla nuova riforma tributaria. Vogliamo arrivare alla situazione americana dove c’è la corsa dei contribuenti a dichiarare di più, perché più dichiari al fisco più la gente ti guarda con rispetto e ammirazione.

Personalmente vado predicando queste idee da 10 anni, dalla data di fondazione dei Liberal. Ricordo che a un convegno sul turismo del 2004 promosso dal partito socialista nuovasanmarino parlai anche di queste cose. I Liberal sammarinesi non sono nati per avere successo (almeno nel tempo breve) e fare carriera, nemmeno per una sorta di promozione sociale. Sono nati per diffondere l’ideologia e la cultura liberale a san marino, troppo sbilanciato sulla cultura marxista e comunista. Concludo dicendo che se – anche stavolta – come nella passata legislatura, i sindacati faranno manifestazioni di piazza, i liberali di san marino non se ne staranno con le mani in mano. Sebbene sia abbastanza allergico alle manifestazioni di piazza, sono pronto a organizzare personalmente una contro-manifestazione a sostegno di una nuova riforma tributaria di stampo liberale.

 

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