Oramai da tre mesi l’emergenza sanitaria imposta dal COVID-19 ha pesantemente influito sulle vite di tutti noi, ed anche sulla Scuola. Sul modo di pensarla, di farla, di relazionarsi con gli alunni, con le famiglie. Vi è stata, senza preavviso, come è ovvio, la necessità di rivoluzionare la didattica, di immaginare forme di insegnamento e di valutazione alle quali la Scuola non era abituata. Gli insegnanti hanno adempiuto al proprio dovere. Certo, con alcune difficoltà, con la necessità di ricalibrare il proprio lavoro e di cimentarsi in qualcosa di nuovo, ma crediamo di poter dire che questo tentativo sia riuscito: i ragazzi hanno visto garantito un servizio essenziale ed un diritto inalienabile come quello all’istruzione; grazie alla didattica a distanza non hanno perso mesi importanti di Scuola ed il loro percorso formativo è stato garantito. Crediamo che le famiglie possano testimoniarlo e che la minuziosa rendicontazione del lavoro svolto lo possa attestare senza timore di smentita. A fronte di ciò, purtroppo, abbiamo assistito ad un approccio, nei nostri confronti e nei confronti del nostro lavoro e della nostra professionalità, approssimativo ed illogico. Approssimativo, perché sulla Scuola e sulla didattica a distanza, così come sui servizi che la Scuola avrebbe fornito, se ne sono sentite di tutte, ringraziamenti a profusione, ai quali non sono seguite le scelte politiche conseguenti. Illogico, perché, mentre da un lato si è elogiata la didattica a distanza, riconoscendola, come era giusto ed ovvio, valida ai fini della percezione degli apprendimenti, dunque idonea a garantire il superamento dell’anno scolastico, dall’altro tale riconoscimento del lavoro svolto non è stato tale nella definizione degli stipendi dei docenti. Abbiamo assistito a decurtazioni anche del 40% delle retribuzioni in questo periodo. Sia chiaro, in una fase difficile e complicata per il Paese, crediamo sia dovere di tutte le categorie, specie di quelle che possono avere un lavoro stabile (certo di stabilità nella Scuola sarebbe necessario parlare a lungo, visto anche che molti docenti sono precari) fare la propria parte. Per questo non ci saremmo certo sottratti ad un contributo di solidarietà. Le misure adottate invece, che, tramite un decreto e qualche tabella, hanno rimesso completamente in discussione il nostro contratto, la valorizzazione del lavoro che svolgiamo e le nostre professionalità, sono decisamente inaccettabili. Ad oggi sappiamo che è in atto un confronto tra Governo e Sindacati per affrontare questa situazione. Con responsabilità, ma anche con fermezza, vorremmo far sentire la nostra voce, convinti che gli atti adottati dal Governo siano ingiusti e sbagliati. Continueremo a fare il nostro lavoro al servizio delle famiglie, ma non mancheremo di ricordare quanto errate e miopi siano le scelte compiute.
Lettera firmata
Cesarini Cinzia
Gasperoni Ferdinando
Grassi Enrico
Rossi Anna Tina
Severini Valentina
Masini Claudia
Lorenzi Clio
Morri Daniela
Reffi Francesca
Crescentini Lucia
Grossi Patrizia
Bevitori Vilma
Comazzi Katia
Puerini Matteo
Bindi Benedetta
Berti Sonia
Mularoni Claudia
Brighi Giorgio
Raschi Gabriele
Belpassi Laura
Benedettini Marinella
Casadei Maria Pia
Gasperoni Claudia
Serioli Catia
Broccoli Sabrina
Martini Valeria
Bartolini Stefano
Troina Epifanio
Ugolini Valeria
Suzzi Valli Silvia
Guerra Fiorella
Bacciocchi Gilberto
Fagioli Matteo
Vicini Boris
Paci Monia
Muccioli Maria Cristina
Bollini Barbara
Bianchi Raffaella
Berardi Nina
Burgagni Marilena
Busignani Luigi
Stimac Rachele
Veronesi Anna
Mancini Denise
Grossi Maria Grazia
Ricci Rita
Gasperoni Luana
Bronzetti Chiara
Lazzarini Simona
Bacciocchi Tiziana
Benedettini Iolanda
Moroni Margherita
Severi Vera
Mariani Claudia
Zanotti Rita
Casadei Fulvia
Morri Rossella
Forcellini Chiara
Foietta Loretta
Leoni Elisa
Forcellini Zaira
Alberici Ombretta
Scalas Carolina
Della Valle Giada
Zangheri Daniela
Garavelli Erika
Maiani Claudia
Casali Barbara
Macina Manuela
Faitanini Roberta
Valli Eleonora
Tiraferri Morena
Bernardi Simona
Felici Loretta
Cavalli Zannoni Tonelli Barbara
Zafferani Monica
Tutte le insegnanti dei plessi di Fiorentino, Cailungo e Montegiardino