Lettera di Leo Rondelli

Lettera di Leo Rondelli

E’ difficile capire perché una persona ritenuta seria come il signor Felici trova il coraggio di mistificare i fatti avvenuti in questi ultimi mesi, travisando e distorcendo la realtà. Non so se è maggiore la delusione per un progetto andato in fumo – e allora si deve cercare un colpevole su cui scaricare ogni responsabilità – o incide di più la disonestà intellettuale.

Non è nemmeno la prima volta che un pezzo o l’altro del Psd usano comportamenti disinvolti (diciamo così) e poi fanno finta di niente. Nel 2002 (maggioranza Pss-Pdd-Ap), il governo saltò per i dissidi interni al Pss che portarono all’uscita dei consiglieri Rossi e Bollini. Il Pss rifiutò l’appoggio di Rifondazione Comunista – e poi non mantenne fede ai patti che aveva firmato secondo i quali si doveva ricorrere alle elezioni – e preferì ritornare al governo con la Dc poi allargato al Pdd. Nacque così il governo straordinario che tanti danni ha arrecato al Paese.

Nell’ottobre del 2007 (maggioranza Psd-Ap-Sinistra Unita), il governo è finito a causa dei franchi tiratori del Psd. Nel giugno 2008 (maggioranza Psd-Ap-Su-DdC), Ap ha aperto la crisi per i comportamenti del Psd che non voleva rispettare il programma, che voleva sostituire Ap e gli altri alleati con la Dc, che voleva mettere in un angolo Ap accogliendo nel governo gli Eps, tentando così di stendere un velo pietoso sui propri problemi interni (i suoi franchi tiratori continuavano infatti a colpire indisturbati). Problemi interni che sono stati confermati con la fuga dei consiglieri Berardi e Ottaviani.

Ap è stato un alleato scomodo per chi ha tentato di cambiare le carte in tavola ed ha bloccato più volte l’azione di governo. La legge elettorale è stata portata a casa dopo la minaccia di Ap di andarsene (Andreoli la voleva fare entrare in vigore nel 2011). Il casinò di Ponte Mellini è stato sostenuto dal Psd per mesi e c’è voluta la verifica di maggioranza (chiesta da Ap) per superare questo scoglio. La legge sul giusto processo è stata ostacolata per più di un anno ancora dal Psd.

Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano che Ap non ha nessuna vergogna da coprire. Riguardo alle defezioni in Ap (solo quella di Fernando Bindi), sarebbe meglio che Felici guardasse a casa sua, alle valanghe di elettori che il suo partito ha perso negli ultimi anni e alla voragine di voti di preferenza che ha perso lo stesso Felici nel 2006. Questa volta il capogruppo è scivolato su una banana.

San Marino, 24 settembre 2008

Leo Rondelli

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