Lettera di Loretta Menicucci a Segreteria agli Esteri

Lettera di Loretta Menicucci a Segreteria agli Esteri

La questione delle residenze fittizie a San Marino è un problema a cui la politica deve giustamente porre un rimedio. Un problema che si trascina da anni e che anche nei recenti sviluppi della trattativa con l’Italia ha avuto conseguenze negative sotto il profilo dell’immagine della nostra Repubblica.

Ma in questi casi è bene fare i dovuti distinguo, per evitare che alcune persone subiscano delle gravi ingiustizie.

Il mio caso specifico, finito sui giornali qualche giorno fa, è un esempio emblematico.

Sono cittadina sammarinese; sono figlia di padre sammarinese, vivo in Repubblica da 33 anni, sono titolare di una licenza artigianale da ben 25 anni con due dipendenti a libro paga; sono Vice Presidente dell’Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi, sono Presidente dell’Associazione Culturale Noor 2 che porta avanti le istanze di una sessantina di artisti sammarinesi; sono insegnante alla Scuola Professionale di Serravalle e membro della Consulta della Pubblica Istruzione. Pago le tasse a San Marino, contribuisco all’economia sammarinese effettuando tutti i miei acquisti in Repubblica. Si può dire tutto, ma non che la mia vita non si muova 24 ore su 24 sul territorio della nostra Repubblica.

Per questo motivo chiedo che venga fatta giustizia e che mi venga restituito al più presto un sacrosanto diritto, che mi venga riassegnata la residenza sammarinese.

In queste settimane ho subito danni d’immagine, economici (senza i documenti in regola ho dovuto rinunciare ad uno stage in Francia) e morali (mi sento sammarinese fino alla punta dei capelli).

Senza trascurare altri due gravissimi aspetto, che riguardano la mancata notifica di questo provvedimento – che quindi mi vede “colpevole” senza diritto di difesa – e il conseguente silenzio alla mia inevitabile richiesta di spiegazioni.

Nel mio caso specifico, per tutte le questioni sopra descritte, è assolutamente dimostrabile che io sia una cittadina sammarinese che vive tutta la sua vita, sociale ed economica, a San Marino. Con questa lettera, la mia intenzione è proprio quella di portare alla luce un problema condiviso da diversi altri cittadini sammarinesi, che si trovano nella mia analoga condizione, il cui caso magari non può avere altrettanta risonanza mediatica.

Sono dunque a chiedervi di porre rimedio quanto prima alla mia non facile situazione personale e a invitarvi a porre mano, con coscienza e scrupolosità, al problema delle residenze fittizie, evitando che altri cittadini sammarinesi siano costretti a subire questo travaglio mio personale e dell’intero mio nucleo familiare.

Cordiali saluti

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