Lettera di un frontaliere di San Marino al Presidente Napolitano

Lettera di un frontaliere di San Marino al Presidente Napolitano

Da La Tribuna Sammarinese

Onorevole Presidente della Repubblica Italiana,

Le scrivo questa lettera per portare alla Sua conoscenza un ennesimo episodio di RAZZISMO, il quale meriterebbe di esser portato anche, secondo me, all’attenzione dell’opinione pubblica. Chi Le scrive è un cittadino italiano che vive a Rimini, e che tutti i Santi giorni insieme ad altri SEIMILA italiani provenienti per lo più dalle provincie di Rimini, Forlì-Cesena e Pesaro, varca il confine dell’ ANTICA TERRA DELLA LIBERTA’, titolo con cui ama fregiarsi la piccola ma molto discussa Repubblica di San Marino, e per il fatto di varcare una frontiera, che di fatto esiste solo sulla carta, veniamo definiti FRONTALIERI. Anche San Marino in questo ultimo periodo, sull’onda della crisi economica mondiale e all’ inasprimento dei rapporti con l’Italia, inasprimento dovuto hai fatti di cronaca ormai tristemente noti, dei quali Lei Signor Presidente è sicuramente a conoscenza,.si trova a fare i conti per la prima volta dopo decenni, con un BUCO nei forzieri di Stato. Per far fronte a questo BUCO, nell’ultima FINANZIARIA, che è stata approvata a dicembre 2010, lo Stato di San Marino ha votato con esito positivo un articolo (art.56) con il quale va ad aumentare la trattenute in busta paga (si parla di circa 10% sul netto) AI SOLI LAVORATORI FRONTALIERI, categoria che non ha peso politico, e di cui si è sempre parlato poco e curato poco sia a livello di istituzioni sammarinesi e purtroppo anche italiane. Alla luce di tutto questo noi lavoratori italiani, costretti ad andare a l’estero per trovare un occupazione, ci poniamo alcune domande: siamo noi FRONTALIERI il motivo della crisi economica sammarinese? Lo Stato di San Marino è giusto che faccia rivalsa solo sui lavoratori italiani per ripianare il proprio bilancio? Vorrei ricordarLe solo una cosa Signor Presidente: San Marino ha firmato un documento quale membro dell’OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro) secondo il quale s’impegna a trattare i lavoratori di qualsiasi Stato europeo alla stregua di quelli sammarinesi, con pari diritti e doveri, e viceversa. L’Italia non fa parte dell’Europa? Non Le sembra una discriminazione questa da parte di uno Stato su di una minoranza? Minoranza che lavora e produce a SAN MARINO per SAN MARINO. Voglio portare alla Sua cortese attenzione Signor Presidente, che al confine di Stato fra San Marino e Italia, che si varca sulla SS72 Consolare Rimini-San Marino, campeggiano a grandi lettere queste parole, “BENVENUTI NELL’ANTICA TERRA DELLA LIBERTA’”. Mi permetto di citarLe anche qualche articolo apparso sulla stampa locale nei giorni scorsi. Augurandomi che la richiesta di AIUTO mia e degli altri seimila miei colleghi possa essere ascoltata La ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei più rispettosi ossequi.
Un Frontaliere

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