Liberamente San Marino sull’Ordine del Giorno su Banca Centrale

Liberamente San Marino sull’Ordine del Giorno su Banca Centrale

Le vicende Consiliari relative all’Ordine del Giorno su Banca Centrale, hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, l’estrema precarietà dell’attuale momento politico e la pericolosa deriva in cui sta scivolando il nostro sistema democratico.

Infatti, da una parte abbiamo assistito all’atteggiamento di un Governo sempre più impalpabile, incerto e debole, impegnato nella difesa del fortino che sta cadendo a pezzi, attuata abbandonando i vertici di Banca Centrale nella speranza di uscire indenni rispetto alle vicende di cui si è discusso aspramente in Consiglio Grande e Generale. Ma nonostante i grandi numeri di cui dispone, non è riuscito a far dimenticare le pesanti responsabilità politiche di coloro i quali hanno proposto il nome del Direttore e del

Presidente di Banca Centrale, di coloro i quali hanno sempre dato sponda, coperto e intrallazzato con i vertci di Banca Centrale, vedi il bonifico da 1.200.000 Euro, per non dire delle incursioni di membri di Governo, a volte accompagnati anche da parenti stretti e da non meglio identificati investitori, i quali hanno perdonato tutto alla dirigenza di BCS, comprese le pubbliche, assurde e inaccettabili dichiarazioni del Presidente che ha sostenuto l’inutilità della firma del Memorandum con Banca d’Italia.

Tutto questo non si cancella con l’approvazione di un ordine del giorno. Gli errori e le

responsabilità politiche rimangono ed hanno prodotto guai seri purtroppo per San Marino e per i sammarinesi.

Dall’altra parte invece è stata ulteriormente messa in bella evidenza l’inconsistenza e la

frammentazione dell’opposizione. Infatti una parte di essa ha agito come si conviene ad una opposizione seria, denunciando e individuando precise responsabilità, ma erano in pochi; altri invece si sono caratterizzati per una opposizione mite, anzi mitissima, preferendo trincerarsi dietro una amletica astensione, probabilmente per non fare crollare il “Tavolo riformista” già barcollante di suo; e poi ci sono stati U.P.R. e P.S., i quali addirittura hanno finto di presentare un proprio ordine del giorno, che però, al
segno convenuto, è stato prontamente ritirato per accodarsi, da bravi maggiordomi, alla posizione della maggioranza. Insomma hanno dovuto fornire la prova d’amore, altrimenti le tanto aspirate, sperate e agognate nozze al Governo non ci saranno!

Ora, tutto è legittimo, anche sbagliare clamorosamente, ma rinunciare ad esercitare il proprio ruolo, di opposizione nella fattispecie, è una colpa grave, in quanto si indebolisce molto pericolosamente il sistema democratico, soprattutto se anche la maggioranza rinuncia al proprio ruolo e non risolve neppure uno dei problemi coni quali i sammarinesi sono ormai alle prese da troppo tempo.

Se il Governo non fa il Governo e l’opposizione non fa l’opposizione, si aprono spazi che

dovrebbero essere propri della politica e che fatalmente verranno occupati da altri e questo, sul piano democratico, non può certo considerarsi un fatto positivo.

Ma tant’è! Il Governo è inefficiente, il primo e il secondo partito di opposizione bramano il Governo senza più dignità, e intanto il Paese sprofonda economicamente, socialmente e democraticamente ogni giorno di più.

A questo punto solo le elezioni anticipate possono ripristinare un minimo di chiarezza in mezzo a tutto questo caos. Se non altro saranno i sammarinesi a scegliere da chi essere governati ponendo fine agli squallidi compromessi al ribasso ai quali è miseramente costretto da tempo il nostro Paese.

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