Liberta’ di stampa, 4 maggio 2015, Kursaal. Intervento di Marino Cecchetti

Liberta’ di stampa, 4 maggio 2015, Kursaal. Intervento di Marino Cecchetti

L’Informazione di San Marino (10 maggio 2015) sulla giornata della libertà di stampa come organizzata il 4 maggio scorso.

Pericolo Alleanze
che mirano a monopolizzare i media

Marino Cecchetti

SAN MARINO. La Consulta
per l’informazione si appresta a riunirsi, lunedì
, nella sua prima assemblea
dopo la nomina del Direttivo. All’ordine del giorno, tra le altre cose, anche la
designazione dei due membri di spettanza della Consulta da presentare al
Consiglio Grande e Generale per la nomina in seno all’Autorità garante per
l’informazione. Un organismo, questo, la cui composizione è di predominanza a
nomina politica, aspetto che è stato ed è fortemente contestato dai giornalisti,
soprattutto perché, tra le altre cose, deve esprimersi sulla deontologia.
L’auspicio è che la politicizzazione non si insinui anche nelle scelte che
faranno i giornalisti. E proprio del problema delle pressioni politiche e dei
poteri forti sull’informazione ha parlato, in un fuori programma alla giornata
della libertà di espressione lo scorso 4 maggio al Kursaal, Marino Cecchetti,
del sito libertas.sm. 

Ecco il suo intervento:

 

Giornata della libertà di stampa, San Marino, Kursaal, 4 maggio 2015

Mi sembra doveroso dire qualcosa sulla
difficoltà di fare informazione in questo Paese.  Siamo messi malissimo, anche a livello
internazionale, come nella lotta alla corruzione.

I nostri giudici in una ordinanza del 9 marzo
scorso hanno scritto: «Corruzione e tangenti
» sono diventati sistema. Un «gruppo criminale
ha occupato progressivamente ogni settore dell’economia e colonizzato ogni
istituzione».
Il gruppo ha
agito «per anni in modo occulto» con
«una struttura autonoma rispetto all’ambito istituzionale»
con precisi referenti
in «ambito istituzionale».

Chi ha parlato di queste cose prima che se ne
occupassero i giudici è stato additato come Nemico della Repubblica ed ha
dovuto imparare a salire e scendere,  salire e scendere  le scale di un Tribunale di cui prima non
conosceva  nemmeno l’ubicazione.

Perfino 10 consiglieri in una volta – un sesto
del nostro parlamento –hanno aperto un procedimento penale per delle critiche a
una legge, avente per oggetto quell’anonimato  in cui per decenni il “gruppo criminale” ha
sguazzato.

Insomma anche qui la vita è dura quando come
padroni si ha solo la propria coscienza e l’amore per il proprio Paese.

Però non si può tacere.

Non si può tacere, ‘Quando non tacere è un
dovere
’.

Anche sulla
organizzazione di questa giornata non si può tacere.

La giornata è sponsorizzata
da Asset Banca la quale, attraverso la Fondazione,  possiede Tribuna, il solo giornale di carta
qui oggi rappresentato.

Va detto che Asset ha
acquisito Banca Commerciale Sammarinese con un  contributo dello Stato praticamente a fondo
perduto  sotto la guida di Banca Centrale,
per un ammontare di soldi pubblici che Banca Centrale ha secretato.

Va detto che Banca
Centrale ha svolto “collaterale
assistenza
” – parola dei giudici – per il “gruppo criminale” di cui sopra.

Va detto che Banca
Commerciale Sammarinese, con la sua galassia di finanziarie, si sta rivelando
una autentica cloaca: crocevia non solo della corruzione sammarinese, ma anche
di tantissima corruzione italiana. Mafia Capitale, Enav, Finmeccanica, Selex, quei
di Bertolaso, quei del Mose, quei di Mokbel, servizi segreti italiani deviati,
eccetera, eccetera. Nonostante che ben tre generali della Guardia di Finanza
italiana si siano susseguiti nel Consiglio di Amministrazione di detta banca,
fino, addirittura,  a prenderne la
presidenza.

Non deve destare
meraviglia allora se chi ne tratta per dovere di informazione, oltre alle
denunce intimidatorie presso il Tribunale Sammarinese, si vede arrivare
notifiche da Tribunali italiani.

Intimidazioni, dunque, dentro
San Marino e fuori San Marino, per quel che si pubblica a San Marino.

Certi nomi non si vuole
che emergano né qui né fuori.

E la nuova legge sulla
informazione appena varata a San Marino, non aiuta chi fa informazione   in
tutta onestà e con professionalità.

Anzi. È una legge funzionale
ai poteri forti, i quali, si sa, la  informazione
la combattono. Cioè combattono la  informazione che non  controllano.

Ha scritto l’altro ieri un giornalista di San Marino Rtv: “Oggi
abbiamo una legge alla quale tutti aspiravano di arrivare, che per tanti anni
abbiamo invocato. Ma la montagna ha partorito il topolino. Abbiamo una legge
pessima e potenzialmente pericolosa
”.

Per completezza di informazione va detto che San Marino Rtv ha il
monopolio del servizio radiotelevisivo in questo Paese. E va pure detto che certe
dichiarate alleanze coi poteri forti – l’organizzazione di questa giornata ne
potrebbe essere una prova – certe alleanze mirano a creare un monopolio anche nella
carta stampata,  e anche nel web,
ovviamente.

Marino Cecchetti 

Leggi anche: Il limite della decenza, di Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

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