L’Imprenditore Gimmi Baldinini duro sul sistema sammarinese autoreferenziale

L’Imprenditore Gimmi Baldinini duro sul sistema sammarinese autoreferenziale

La Voce di Romagna

La black list è come la peste L’imprenditore Gimmi Baldinini striglia il sistema: non si può sempre dire che tutto va bene per strappare l’applauso

Antonella Zaghini

 L’imprenditore Gimmi Baldinini striglia il sistema: non si può sempre dire che tutto va bene per strappare l’applauso. Per iniziare a rimettere in piedi il Paese, occorre meno rivalità e più disciplina all’attuale situazione di San Marino sarei molto più realista. Se non ricordo male, è ancoro in black list, condizione che oggi equivale ad avere la peste”, Gimmi Baldinini, all’incontro organizzato dalla Voce Grandi Eventi, riporta unti i presenti con i piedi per terra. E spezza il clima all’insegna del ‘va tutto bene’ fino a quel momento emerso al Teatro Titano. La sua storia Imprenditoriale è nota alle cronache. Rappresenta la terza generazione della storica azienda di San Mauro. Negli anni Settanta muove i primi passi nel mondo delle calzature. Negli anni Novanta , il momento della Moda con la maiuscola la vocazione artigianale, simbolo del Made in Italy, si accompagna con le esigenze del mercato internazionale. Il suo senso estetico fa il resto. Oggi il brand Baldinini registra 180 negozi monomarca nel mondo (di cui 100 in Russia), 250 addetti più che specializzati che lavorano nello stabilimento sanmaurense e altri 140 inseriti nel monomarca. Un brand che ha saputo diversificarsi e mille insieme sotto la medesima griffe pelletteria, abbigliamento, ottica, profumi, gioielli e altro ancora. Le sue calzature sono ai piedi di tantissime celebrity. Persino Lady Diana non è rimasta immune al fascino delle sue décolleté rosse con profili in grosgrain neri, così come Vladimir Putin alle classiche stringate maschili. Le nuove generazioni di russi super benestanti sono diventate il suo mercato di riferimento. Per questi nuovi ricchi arrivare in Romagna, essere accolti nel suo laboratorio, è un felice connubio fra turismo e shopping sfrenato. Nel suo palmares anche la collaborazione con Gazprom Bank che in più di una occasione gli ha aperto le porte dell’Est Europa. Abituato a confrontarsi con i cambiamenti e gli umori del mercati, per l’imprenditore romagnolo ci sono diverse situazioni da correggere a San Marino, se davvero si vuole dare una svolta alla sua economia. Baldinini punta subito il dito contro l’apparato statale, sovradimensionato, rispetto alle reali esigenze della piccola Repubblica, torna a rimarcare che “oggi passare da San Marino c’è da avere paura, la Guardia di finanza ti scheda, le aziende se ne vanno in un tale clima”. Poi c’è la mancata difesa del Paese, il chinare la testa quando non è dovuto. San Marino, o meglio i sammarinesi subiscono. “Qui – dice – non siamo a Lugano oppure a Montecarlo, dove più di tanto non puoi attaccare”. Un discorso severo, da imprenditore che non fa sconti. “I politici presenti hanno parlato come se tutto andasse bene. Sono seguiti grandi applausi, invece non è così lo ho raccontato la realtà così com’è e non sono stato accettato, o per lo meno di applausi dal pubblico non ne ho ricevuti”. Accanto alle critiche, al pari di tanti romagnoli che da sempre frequentano San Marino anche Baldinini è rapito dalla bellezza dell’Antica Terra della Libertà, “specie di notte sembra di stare in una favola, per questo mi dispiace”, San Marino è bellissima, semmai il suo difetto sono i sammarinesi; dei quali bacchetta l’animo litigioso – specie del politici- “c’è un’eccessiva rivalità che non giova al Paese e non si può sempre” continuare a dire che “tutto va bene per accaparrarsi il consenso, non è realistico”. In questi ultimi anni segnali di cambiamento comunque ne vede. Le aziende che venivano a San Marino, per speculare, andavano mandate via. “San Marino purtroppo si è prestato ad aiutare persone non giuste e questo è il risultato. La realtà di San Marino deve essere chiara, pulita, con una tassazione equa che dia la possibilità agli imprenditori di fare impresa. E non scimmiottare il peggio di quanto sta accadendo in Italia”. Investire a San Marino? Può darsi. Ha già un suo punto vendita a Città, naturale chiedergli se pensa di allargare i suoi orizzonti. “Mi piacerebbe. Ho un’idea, uno spazio di 400 metri quadri nel centro storico in cui portare il meglio del brand Baldinini. Un department store che faccia da traino per iI turismo e il commercio”; Il marchio Baldinini come si diceva ha un fortissimo appeal sul mercato russo. E San Marino in questi ultimi anni verso l’Est ha seminato. Ha stretto accordi con importanti agenti di viaggio russi, ha accolto i suoi viaggiatori con un’animazione settimanale dedicata con tanto di shopping notturno. “Conosco la mia clientela, viene in azienda per fare acquisti importanti, ma non rinuncia alla gita a San Marino”. Una unità di intenti che se ben gestita potrebbe portare reciproci vantaggi: shopping griffato a più zeri e turismo. Ma dai sammarinesi “serve più spessore e disciplina, che oggi non vedo. Ai sammarinesi dico: avete l’oro nelle mani e non ne sapete sfruttare appieno le sue potenzialità”. Il futuro? “E’ tutto da scrivere – conclude – impossibile fare previsioni se la Repubblica saprà ritrovare la sua strada. Stiamo alla finestra e speriamo che vada tutto bene”.

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