L’informazione di San Marino: La Dna segnala soldi criminalita’ russa, terrorismo e ‘ndrangheta

L’informazione di San Marino: La Dna segnala soldi criminalita’ russa, terrorismo e ‘ndrangheta

L’informazione di San Marino

La Dna segnala soldi criminalità russa, terrorismo e ‘ndrangheta

La relazione della Direzione Nazionale Antimafia relativa al periodo 1° luglio 2014 – 30 giugno 2015, prende in considerazione in tre punti vicende che toccano anche San Marino, sempre legate a vicende di riciclaggio di denaro sporco della criminalità. Evidenziato anche il rapporto tra
le autorità giudiziarie dei due paesi
che individua, nel periodo in
esame quattro rogatorie. Richieste
di assistenza giudiziaria in
ambito di criminalità e antiterrorismo
che in un caso hanno visto
il Tribunale del Titano rispondere
alla magistratura italiana e in
tre casi richiedere assistenza.

I russi.  I casi in cui viene inquadrata
l’attenzione della Direzione
Nazionale antimafia sono principalmente
tre. Il primo riguarda
la criminalità russa, della quale
è stata riscontrata dall’antimafia
una forte penetrazione nelle
Marche nell’ambito delle attività
di produzione e vendita di mobili. “La criminalità russa nella regione non ha dato segnali di evidente visibilità, seppur sia necessario segnalare come negli anni precedenti si sia notato il proliferare di personaggi che hanno investito nel settore industriale del mobilificio nella provincia di Pesaro e nel settore calzaturiero nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, agevolati negli interessi da numerosissime società di capitale con sedi legali e amministrative nella vicina Repubblica di San Marino”.

I foreign fighters.  Altro tema trattato nella relazione
della Dna è l’antiterrorismo
e il finanziamento delle cellule
jihadiste.

“Sulla scorta dell’analisi dei
fattori di rischio e della indiscutibile
attrattività del tessuto
economico della regione, la
Direzione Distrettuale Antimafia
ha deciso di programmare con
le forze di polizia una serie di
attività di indagine al fine di
verificare la presenza della criminalità
organizzata nel contesto delle attività economiche del
territorio. L’altra minaccia, ancora
più recente, è rappresentata
dai cosiddetti foreign fighters,
soggetti che dopo aver raggiunto
i territori di jihad possono fare
ritorno nei Paesi di provenienza
per compiere attentati terroristici.
E quand’anche non avessero
tale intenzione, al loro rientro in
patria l’addestramento ricevuto li
rende una minaccia homegrown
(cioè nel proprio paese, ndr.)
mutata e potenziata.

Presso la Procura distrettuale di
Bologna sono in corso di svolgimento
attività di indagine in
numerosi procedimenti riguardanti
il terrorismo jihadista.
I magistrati che compongono il gruppo che tratta i delitti di
terrorismo, negli ultimi tre anni
hanno iniziato e sviluppato
indagini in materia di terrorismo,
anche di tipo internazionale
islamico, avvalendosi dei servizi
specializzati in materia delle
Forze dell’Ordine, ossia Digos
P.S., R.O.S., C.C. e Polizia
Postale, anche con il supporto
della Gdf, nei casi in cui è
apparso necessario procedere ad
accertamenti di natura economica
sugli indagati.

I procedimenti segnalati trattano
prevalentemente fatti di terrorismo
islamico”. Ecco, tra i procedimenti
segnalati dalla Dna ce
n’è uno, aperto nel 2013 presso
la Direzione Distrettuale di Bologna
e scaturito da un fascicolo
del 2012 della procura di Rimini
, che conduce a San Marino. Un procedimento “promosso nei confronti di tre soggetti di origine italiana, indagati per il delitto di cui all’art. 648 bis del codice penale, “riciclaggio”, che segnalava gli indagati avevano rapporti con un soggetto, legato al terrorismo internazionale di matrice islamica, poi identificato dalla DIGOS di Bologna, nei cui confronti sono in corso accertamenti di polizia giudiziaria (anche mediante attività rogatoriale in corso di predisposizione) da parte delle stessa DIGOS per attività di riciclaggio svolta a San Marino.

Decollo Money. Nel quadro dei procedimenti relativi a vicende di ‘ndrangheta, viene annoverato, nell’ultima relazione della Dna, il caso Decollo Money il cui processo, come noto, è in corso presso il tribunale di Vibo Valentia.

Viene
infatti citato il procedimento che
vede imputati nei due procedimenti
riuniti – Decollo Ter e
Decollo Money, appunto – 23
persone tra cui gli ex vertici del
Credito sammarinese . Da un
lato sono contestati i delitti di
associazione dedita al narcotraffico
internazionale di ingenti
quantitativi di cocaina, dall’altro
“riciclaggio dei relativi proventi,
con il tentativo di acquisto di
una banca di San Marino”, dice
la Dna riferendosi al Cs. Caso
di riciclaggio per il quale, come
noto c’è un processo aperto
anche sul Titano.

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