L’informazione di San Marino: Precari PA, siglato accordo tra Governo-Sindacati

L’informazione di San Marino: Precari PA, siglato accordo tra Governo-Sindacati

L’informazione di San Marino

Precari PA, siglato accordo tra Governo-Sindacati

Venturini: “Con questa intesa le future assunzioni saranno effettuate secondo le forme della selezione e del concorso pubblico”

In assenza del fabbisogno si procede alle assunzioni

C’è chi la vede come l’ennesima infornata 

SAN MARINO. Alla fine la “profezia” delle infornate, pare essersi verificata (L’informazione del 20-08-2015). Già si era iniziato con i bandi di selezione, in assenza del fabbisogno della Pa, previsto da quattro anni e mai arrivato. Anche questa volta lo si annuncia. Chissà. Ma oltre a stabilizzare i precari, vengono inseriti, a quanto pare (vedi commento a fianco) anche gli stagisti, quelli che stanno portando avanti borse di studio. L’impressione in chi si trova negli ufffici è che una certa pratica clientelare, nascosta dietro alla necessità di ricoprire posti vacanti, continui. Altrimenti si sarebbe redatto prima il fabbisogno, steso dal 2012, e poi la stabilizzazione. Mentre l’impressione è che si sia voluto creare il problema, il precariato, per risolverlo con ritorno di consenso approvando in blocco un accordo che, tra l’altro, inserisce anche i borsisti. Tutti contenti.
Sta di fatto che è stato siglato
martedì un accordo tra il governo
e le organizzazioni sindacali
in materia di pubblico impiego.
L’accordo definisce in particolare
una serie di impegni preliminari
da svilupparsi nelle successive
intese definitive per il rinnovo
del contratto di lavoro per il quadriennio
2013 –2016, per il superamento
del precariato nella Pa,
appunto, per la qualificazione e
riqualificazione dei dipendenti
pubblici e per il miglioramento
dei servizi resi all’utenza.
Va in questa direzione, ad esempio,
la possibilità di verificare
nuovi orari di servizio in base
alle necessità dell’utenza, sperimentando,
eventualmente, orari
differenziati anche in determinati
periodi dell’anno in cui si concentra
l’afflusso di utenti, compatibilmente
con la funzionalità
delle diverse unità operative e
purché non comportanti aumenti
di spesa e di personale.

Le parti hanno concordato anche
sull’importanza della formazione
estesa a tutte le risorse già presenti
nel servizio pubblico, in
coerenza col processo già avviato
dalla segreteria di Stato per la
Funzione Pubblica che prevede
l’elaborazione di un piano formativo
triennale
suddiviso in aree
specifiche e di interesse trasversale
alle varie unità operative.
“Un progetto spiega in una nota
la segreteria di Stato – che, attraverso
l’attribuzione di maggiore
competenze ai dipendenti,
non solo aumenterà l’efficacia
dell’azione amministrativa, ma,
come ha già sottolineato il segretario
Venturini, consoliderà
l’integrità della Pubblica amministrazione
rispetto al rischio di
fenomeni corruttivi”.
Il protocollo d’intesa individua
tra i principali temi di intervento
anche il superamento definitivo
della problematica del precariato.
In tal senso il protocollo definisce
il precariato esterno ed interno,
individua la condizione di
dipendente precario ed articola i
dipendenti precari in due fasce,
in ragione della differente anzianità
di servizio; sono, inoltre,
concordate diversificate modalità
di conseguimento della stabilità
del rapporto di lavoro a seconda
della fascia di appartenenza.

“Il protocollo, poi, – sottolinea
ancora la nota della segreteria di
Stato – demanda all’ulteriore accordo
definitivo di stabilire nel
dettaglio i criteri di inquadramento
e le modalità di calcolo
del periodo di servizio utile. Gli
effetti economici derivanti dalla
ricostruzione di carriera sia per
il personale precario esterno che
per quello precario interno si produrranno
senza corresponsione
di arretrati e senza versamento
delle ritenute di legge.
 
“Con la definizione della problematica
del precariato – ha commentato
a nome della delegazione
di governo il segretario di Stato
Venturini – e la prossima conclusione
del confronto sul fabbisogno
del settore pubblico allargato
con l’emanazione dei relativi
decreti applicativi, si avvia un
nuovo percorso che consentirà di
superare le criticità legate alla situazione
di precarietà lavorativa
specie nei settori dell’istruzione e
della sanità nonché l’immissione
di professionalità adeguate ove
sono state individuate le maggiori
carenze. Successivamente
i nuovi reclutamenti saranno effettuati
secondo le forme della
selezione e del concorso. Tenendo
conto della graduale e costante riduzione
dei costi per il personale
che hanno determinato una ridistribuzione
dei carichi di lavoro
e delle competenze, si attueranno
dunque le soluzioni che consentiranno
di dare adeguata risposta
alle fondamentali esigenze di
efficienza ed economicità della
Amministrazione”.

La segreteria di Stato per gli
Affari Interni, la Giustizia e
la Funzione Pubblica esprime
soddisfazione per l’esito delle
trattative, “svolte in un clima
di collaborazione fattiva che ha
consentito di conseguire notevoli
risultati tenendo conto dei molteplici
fattori coinvolti nel processo
di miglioramento della pubblica
amministrazione nel quadro di
legalità, efficienza, rispetto dei
diritti acquisiti dai dipendenti e
massima attenzione alle aspettative
degli utenti”. Insomma, un
accordo importante quello siglato
tra governo e organizzazioni
sindacali che potrebbe finalmente
eliminare il problema di lavoratori
precari anche all’interno degli
uffici pubblici.
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