L’informazione di San Marino: Referendum, si va al voto per quattro quesiti

L’informazione di San Marino: Referendum, si va al voto per quattro quesiti

L’informazione di San Marino: Referendum / Si va al voto per quattro quesiti 

SAN MARINO. Se la crisi morde e costringe i sammarinesi a stringere la cinghia, tra sacrifici e privazioni, nella pubblica amministrazione, in particolare in certi ambiti e nelle partecipate, la parola recessione sembra essere sconosciuta. Anzi, considerando
gli stipendi percepiti
ai piani alti, quasi
inavvertita. 

E’ per questo che i cittadini, stanchi e infuriati, hanno deciso di ricorrere ad un referendum per costringere il governo ad introdurre un tetto massimo agli stipendi, oltre il quale non andare. E il Collegio Garante ha attestato la regolarità della raccolta firme per questo quesito referendario propositivo sul “tetto massimo a 100mila euro lordi, degli stipendi pubblici e delle partecipate”.

Ma non
solo, il Collegio Garante
ha anche ammesso il referendum
sull’abolizione
del quorum nei referendum
stessi, circostanza
che renderebbe più incisiva
la volontà popolare.
Servivano 513 firme valide
perchè i referendum
venissero accolti. E per
per il primo, cioè quello
sugli stipendi – legale
rappresentante Erik
Casali – su 675 sottoscrizioni
presentate, 599
sono state considerate
regolari; e per il secondo,
quello sul quorum
– legale rappresentante
Fabrizio Perotto – le firme
presentate sono state
617 e quelle considerate
regolari 544. Dunque, via
liberi per entrambi.
Oltre a questi due quesiti
referendari, va ricordato
che hanno completato
l’iter preliminare per
l’ammissibilità al voto,
anche i referendum sul
“polo del lusso” e sulla
“preferenza unica”.

Spetterà adesso ai Capitani
Reggenti fissare la
data della consultazione.
E secondo i rappresentanti
di alcuni dei comitati
referendari, la prima
domenica utile per il voto
potrebbe essere quella
dell’8 maggio.

“Siamo soddisfatti – ha
dichiarato ad Rtv Fabrizio
Perotto -. Sarà una
battaglia impegnativa
portare a votare ‘Sì’ circa
8.600 persone, anche
perché credo che non
avremmo l’appoggio dei
partiti e dei movimenti,
ma siamo contenti perché
daremo la possibilità ai
sammarinesi di decidere.
San Marino è il primo
paese in Europa che
potrebbe eliminare, per
referendum, il quorum”.


“Sono molto contento e
convinto – ha dichiarato
Erik Casali – che quando
andremo a votare la
popolazione si esprimerà
in maniera positiva. Metteremo
un tetto a degli
stipendi che in molti casi
hanno del vergognoso,
a fronte della crisi e dei
problemi che toccano
migliaia di sammarinesi”.


C’è anche una valutazione
politica da fare. Infatti
i referendum saranno
di certo il termometro
delle successive elezioni
politiche. Se invece la
crisi dovesse aprirsi prima,
la celebrazione del
referendum slitterebbe

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