L’informazione di San Marino: Protezione investimenti, lo scontro e’ gia’ iniziato. Rete e Md-Si sparano a zero
“Il Congresso si trasforma in agenzia d’affari e lo fa per legge. lì si trova un germe di possibile corruzione”. Sintetizza così l’opinione sulla legge di protezione degli investimenti, Luca Lazzari del Movimento Democratico San Marino Insieme (Md-Si). “Tutto ciò che supera i 7 milioni viene dichiarato di pubblica utilità: una discarica o un inceneritore. Questi interventi verrebbero chiusi in una campana di ferro senza alcun tipo di controllo e di correttivo democratico. Ci porta verso una oligarchia economica e politica. Tutti, in maggioranza e opposizione, vedono questi rischi. Ma per veti, interessi personali e di gruppo, perché il governo resti in piedi, questo progetto deve essere approvato.
E questo è ancora più grave”.
Assieme a Rete condividono la
bocciatura totale del provvedimento
che entrerà in Consiglio
nella sessione che si apre la
prossima settimana. “Ciò che
supera i sette milioni diventa
di pubblica utilità, quindi può
esserlo anche un inceneritore o
una discarica”, prosegue.
Per Federico Pedini Amati, dello
stesso movimento, il progetto di
legge “infligge un colpo ferale
alla sovranità dello Stato”.
“Permettetemi una battuta – dice
Massimo Valentini – non so con
la rivalutazione 30 denari valgano
oggi 7 milioni, ma con questa
legge si sta svendendo il paese
per 30 denari da parte di questa
classe politica post Cappuccini”. La chiave di lettura del progetto
di legge è condivisa con Rete.
“Solo in due casi le convenzioni,
ad appannaggio del Congresso
di Stato, passeranno al vaglio
del Consiglio – dice Elena Tonnini
– e all’investitore si dà carta
bianca per 20 anni”.
Per Roberto Ciavatta “se dovesse
esserci default, lo Stato dovrà
continuare a pagare gli interessi
dei crediti agevolati”. No totale,
dunque, alla legge sulla protezione
degli investimenti.