L’intoppo procedurale Reggente – Segretario di Stato. Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

L’intoppo procedurale Reggente – Segretario di Stato. Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino

L’Informazione di San Marino

Reggente al Turismo,
intoppo
in Ufficio di Presidenza

Per l’opposizione non può essere nominato:
“sarebbe forzatura”. Per maggioranza falso problema

Antonio Fabbri

Nascita del nuovo governo, non è finita. Oltre al parto difficile, si
presentano anche delle complicazioni post partum. Insomma il nascituro governo è
già alla sua prova del nove, è proprio il caso di dirlo. Un nuovo distinguo,
questa volta, viene sollevato dalle opposizioni e si è presentato ieri in
Ufficio di presidenza. Pareva dovesse essere una formalità, semplicemente per
fissare il consiglio del giuramento, peraltro deciso per il 5
e 6 dicembre
. Invece è nato l’intoppo. Il motivo del contendere è l’aver
designato, come membro del futuro esecutivo, il Capitano Reggente Teodoro
Lonfernini che, secondo le opposizioni, non può essere nominato fino alla fine
dell’incarico
.

 

Cosa dice la legge

La norma richiamata è l’articolo tre della legge
qualificata sul Congresso di Stato, la numero 184 del 2005. L’articolo è quello
rubricato “Sostituzioni dei Segretari di Stato” e cita: “1. In caso di
dimissioni, di decadenza o di morte di un membro del Congresso di Stato nonché in
ogni caso di supplenza di un Segretario di Stato, le funzioni vengono temporaneamente
assunte, fino alla nomina del successore o fino al termine della causa che ha
dato luogo alla supplenza, da altro Segretario di Stato designato dal Congresso
stesso con propria delibera.

2. Le dimissioni devono essere presentate alla
Reggenza e decorrono dalla data di accettazione da parte del Congresso di Stato
o, qualora queste vengano respinte, dalla data della presa d’atto da parte del
Congresso di Stato della loro conferma.

3. La
Reggenza convoca il Consiglio Grande e Generale per la presa
d’atto delle dimissioni e per procedere alla sostituzione del Segretario di
Stato dimissionario.

4. Dalla presentazione delle dimissioni e sino alla
loro presa d’atto da parte del Consiglio Grande e Generale le funzioni del
Segretario di Stato dimissionario possono essere delegate dal Congresso di
Stato ad altro Segretario di Stato.

5. Il successore del Segretario di Stato dimesso,
decaduto o deceduto è eletto dal Consiglio Grande e Generale con votazione nominale.
Immediatamente dopo la votazione di nomina il Segretario di Stato presta
giuramento nelle mani della Reggenza. Con la prestazione del giuramento il
Segretario di Stato nominato assume la pienezza dei propri poteri.

6. Le funzioni del Segretario di Stato assente per lo
svolgimento di affari di Stato sono temporaneamente assunte, per gli atti di ordinaria
amministrazione, da altro Segretario di Stato designato dal Congresso di Stato.

7. La supplenza di un Segretario di Stato non può
durare più di tre mesi dalla data delle dimissioni, della decadenza o del decesso”.
Non solo. All’articolo 1 della stessa legge si dice che il Congresso di Stato
viene nominato “con un’unica votazione complessiva a maggioranza assoluta”. Dopodiché,
prosegue il comma 4 dello stesso articolo, “avvenuta la nomina, i Segretari di
Stato giurano immediatamente nelle mani della Reggenza”

Il problema sollevato dall’opposizione

La questione contestata dall’opposizione riguarda la
nomina di Sua Eccellenza Teodoro Lonfernini a Segretario di Stato al turismo e
la previsione, fino alla fine del semestre, dell’interim delle deleghe a lui
riservate, turismo e rapporti con l’Aass, a Pasquale Valentini. L’opposizione
pone una serie di problemi. Il primo è che l’interim, secondo l’articolo sopra
citato per i casi di supplenza ai quali secondo l’opposizione è da assimilare
questa situazione, è previsto per un massimo di tre mesi. Non di minore
importanza è il fatto che, una volta nominato, Sua Eccellenza non potrebbe giurare.
In sintesi: il Reggente nominato Segretario non può giurare; le deleghe ad
interim non possono essere assegnate per più di tre mesi; resterebbero così delle
deleghe da assegnare per legge (nella fattispecie quella al turismo) vacanti.
La soluzione proposta dalle opposizioni, così, è quella di nominare e fare
giurare un governo di otto Segretari di Stato con l’assegnazione di tutte le
deleghe, per poi, ad aprile, fare una sorta di rimpasto o, meglio, di
integrazione di governo, con l’ingresso di Sua Eccellenza, ritornato
consigliere semplice, nell’esecutivo.

La posizione della maggioranza

Quello sollevato, per la maggioranza, sarebbe un falso
problema. Secondo Gigi Mazza della Dc, infatti, la legge citata andrebbe a normare
i casi di supplenza. I casi in cui, cioè, in un governo già in essere un
Segretario di Stato, per un motivo di quelli elencati nella legge, dovesse
venire meno. Ma in questo caso specifico non si è di fronte a una “supplenza”,
dato che un governo ancora non c’è. Ci si trova di fronte, invece, ad una
situazione che la legge non ha normato perché non era questo l’obiettivo del
legislatore. Va detto che in teoria, in diritto, ciò che la legge non vieta è di
norma consentito. Ma dalla maggioranza ci si rifà anche ad un paio di
precedenti che ci sono stati. L’ultimo riguarda la nomina ad una Segreteria di
Stato di Fabio Berardi, che nel 2001 era Reggente uscente. In quel caso fu sollevato
addirittura il sindacato della Reggenza, ma nel giudizio dei sindaci venne
sancita la correttezza della procedura.

La situazione oggi

Oggi, però, è in vigore una legge diversa da quella
del 2001 che pone ancora di più l’accento sulla nomina collegiale del
Congresso, che viene votato tutto insieme dal Consiglio. Insomma, un inghippo che
per essere risolto vedrà probabilmente i legali dei due schieramenti studiare
le norme nel fine settimana, dato che lunedì si riunirà di nuovo l’Ufficio di
presidenza per valutare come procedere in modo, soprattutto, da non creare una
situazione di imbarazzo per la
Reggenza che, in questa fase, dopo la tiritera che ci è
voluta per la formazione del governo, sarebbe l’ultima cosa di cui le
istituzioni hanno bisogno.   

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