Lombardi (PDL): Da chiarire la vendita del 20% del capitale di Hera Ambiente.

Lombardi (PDL): Da chiarire la vendita del 20% del capitale di Hera Ambiente.

Il Consigliere Regionale del PDL Marco Lombardi, partendo dalla considerazione che il Gruppo Hera è impegnato nella fornitura di servizi elettrici, idrici e ambientali su oltre il 70% del territorio regionale e che la società – seppure sia quotata in borsa – ha nel suo capitale sociale una forte presenza pubblica, se si considera che in tutto gli azionisti pubblici sono oltre 180 e detengono circa il 62% del capitale sociale, ha presentato una Interrogazione al Presidente Errani chiedendo alcune valutazioni in merito alla recente vendita del 20% del capitale di Hera Ambiente.

“È notizia recente – afferma il Consigliere Lombardi nella sua Interrogazione – che il Gruppo Hera ha venduto una quota del 20% della controllata Herambiente a EISER Global Infrastructure Limited un Fondo anglo-svedese e che ha offerto una cifra pari a 105,6 milioni di euro, sulla base di una valutazione aziendale pari a 1.250 milioni di Euro.

Sempre da notizia di stampa – prosegue il Consigliere – si apprende che il Fondo f2i Sgr, partecipato dalla Cassa Depositi e Prestiti e dalle principali istituzioni finanziarie italiane, aveva offerto, per una quota azionaria del 35%, una somma che partiva da una valutazione aziendale di circa 100 milioni di euro superiore rispetto a quella fatta dal Fondo anglo-svedese, pari cioè ad una valutazione di 1.355 milioni di Euro.

Il fatto potrebbe sembrare di mera competenza privatistica – aggiunge Lombardi – ma è bene ricordare che Hera svolge un servizio pubblico e distribuisce utili a circa 180 Enti Pubblici della nostra Regione che anche con quegli utili fanno il loro bilancio.

I motivi che mi hanno spinto ad interrogare il Presidente Errani – insiste Lombardi – sono stati i seguenti:

l’art. 28 della legge regionale 30 giugno 2008 n. 10 sancisce, che spetta alla Giunta regionale vigilare sull’operato delle società di gestione e degli altri soggetti operanti nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti;
il fatto che il Gruppo Hera, nel comunicare alla stampa l’accordo di vendita al Fondo EISER, si è ben guardato dall’informare circa l’esistenza di un’offerta alternativa molto più vantaggiosa e soprattutto proveniente da un soggetto italiano che ha, nei propri vincoli statutari, l’impegno a investire nelle infrastrutture del nostro Paese;

inoltre Hera, a differenza di quanto fatto dalla Regione Piemonte, dalla Liguria e dalla Lombardia non ha ritenuto di procedere ad alleanze sistemiche e la scelta di vendere una quota di Herambiente ad un Fondo anglo-svedese, conferma la volontà di isolamento e un certo provincialismo del Gruppo;
il Gruppo Hera nel proprio Codice Etico, considera determinante “il territorio di riferimento” e fondamentale la tutela del valore economico dell’impresa nell’interesse dei propri azionisti.

In assenza di spiegazioni ufficiali – conclude Lombardi – sembra, quindi, che continui a prevalere una certa miopia nelle scelte della multiutility che ha preferito un investitore passivo anche a costo di sacrificare le prospettive di crescita della società.

In particolare con la mia Interrogazione chiedo tra l’altro al Presidente Errani come valuti il fatto che una azienda pubblica, quotata in borsa, ma partecipata in maggioranza da enti pubblici rifiuti offerte economicamente più vantaggiose che, nel caso specifico, avrebbero messo a disposizione maggiori risorse sia per la riduzione dell’indebitamento del Gruppo, aumentando gli utili per i Comuni che per maggiori investimenti sul servizio della raccolta dei rifiuti.

In un momento così difficile per i Comuni (soci di Hera) questi sanno che una “loro” società rinuncia tranquillamente ad una vendita più vantaggiosa per decine e decine di milioni di euro?”

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