LOMBARDI (PDL) interviene sui dubbi del cattolico Vitali.

LOMBARDI (PDL) interviene sui dubbi del cattolico Vitali.

Anch’io ho riflettuto a lungo, sull’opportunità di intervenire nel dibattito alimentato anche dal Presidente  Vitali sulla vicenda “Ruby” poi, le argomentazioni del Presidente della Provincia mi hanno convinto a dire la mia.
Una prima considerazione chiara e netta.

Io credo per intero alla versione data da Berlusconi e dalle ragazze direttamente coinvolte  nella vicenda.

 

Ciò premesso, anche considerata la versione “ufficiale” non ho difficoltà ad affermare che un uomo della sua età e della sua posizione potrebbe divertirsi in modo diverso.
Chi però si richiama all’etica alla morale pubblica ed al decoro istituzionale, da per assodate alcune verità che assodate non sono ed anche in questa occasione,  da un credito definitivo alle tesi di quei pubblici ministeri che hanno incriminato Berlusconi per 23 volte vedendolo poi assolto per 10 volte ed incappando nella prescrizione per 13 volte.

E non so se per il Paese siano più inquietanti le cene di Berlusconi o il fatto che il nostro Presidente del Consiglio sia stato oggetto di 10 processi in cui è poi risultato assolto compreso quello del famoso avviso di garanzia a Napoli.

 

Ma veniamo al nocciolo della questione ed al richiamo di Vitali ad una Chiesa troppo silente.

A parte che la Chiesa si è dimostrata giustamente “comprensiva” in ben altre occasioni, mi sembra corretto l’atteggiamento di chi dice che le vicende private di Berlusconi sono di competenza del suo confessore se ne ha uno, mentre ciò che deve interessare ad un cattolico è la traduzione dei valori cristiani nella pratica legislativa ed amministrativa.

 

Ed allora, coloro che si stracciano le vesti per il “modello educativo” che rappresenta Berlusconi dovrebbero tener conto  che pur con tutte le sue debolezze personali, porta avanti nella sua azione politica la cultura del merito e non della raccomandazione, dell’intrapresa e non dell’assistenzialismo, della sussidiarietà e non dello statalismo della difesa dei valori cristiani e non del relativismo etico, della famiglia e non delle famiglie, della libertà di educazione e non di una educazione di stato.

 

Per converso, al Presidente Vitali, non voglio ricordare i casi Marrazzo e Sircana su cui non l’ho sentito invocare gli strali della Chiesa, ma vorrei invece ricordare l’episodio che ha visto protagonista Prodi con la famosa questione del “cattolico adulto”. Come la pensava la Chiesa sulla questione della fecondazione assistita era noto a tutti e non si trattava di pareri ma di precise indicazioni “non negoziabili”. Prodi, e non solo lui, si dichiarò “cattolico adulto” e nella sua azione politica si comportò di conseguenza interpretando e non applicando le indicazioni della Chiesa. Inoltre lo stesso giorno che si dichiarò cattolico adulto, in diretta TV furono mostrate le immagini di una cerimonia religiosa in cui riceveva la comunione dal Cardinal Ruini.

Ora io penso che il giudizio negativo dal punto di vista cattolico sui comportamenti di Berlusconi, se provati, sia facile, mentre più ambiguo e quindi più pericoloso risulta il giudizio sul comportamento di Prodi appena ricordato.

 

I comportamenti privati di Berlusconi non mutano il sentimento religioso quello di Prodi e di chi la pensava come lui in quel momento sono potenzialmente più pericolosi perché spostano il confine del relativismo etico sempre più in la.
 

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