L’On. Maurizio Lupi al Teatro Novelli di Rimini: “Il potere è bello se usato per il bene comune”

L’On. Maurizio Lupi al Teatro Novelli di Rimini: “Il potere è bello se usato per il bene comune”

‘La distanza fra popolo e politica? Non esiste: perché la politica, per sua natura, nasce dal popolo. Ciò che occorre fare, piuttosto, per colmare il gap creatosi, è che il politico testimoni direttamente con la sua opera, con il suo lavoro, con la sua passione, le reali motivazioni per le quali ha deciso di impegnarsi per il bene comune’.
Così giovedì sera al Teatro Novelli di Rimini è intervenuto l’ On. Maurizio Lupi , Vice Presidente della Camera dei Deputati, ospite della Compagnia delle Opere di Rimini nella serata dal tema ‘Politica e popolo: una distanza insanabile?’.
Dopo gli incontri con Bernhard Scholz sul lavoro e con l’ On. Maurizio Lupi sulla politica, gli appuntamenti promossi dalla Compagnia delle Opere di Rimini continuano il 25 marzo prossimo con Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, sul tema “Affrontare la crisi, rilanciare l’impresa” e la presentazione del Rapporto 2009 “Sussidiarietà e Piccole e Medie Imprese”.
‘Vivo la politica – ha detto l’On. Lupi – come un dono. È la più grande opportunità della mia vita che mi è stata data per gli altri. Il potere non è un male: è impegnativo ma bello, se è posto al servizio del popolo. La distanza fra politica e popolo, diventa insanabile nel momento in cui io spengo la domanda per cui la faccio’.

L’ On. Maurizio Lupi ha poi risposto ad alcune domande poste dal pubblico – sulla sussidiarietà, sul federalismo fiscale, sulla crisi del lavoro. Sul lavoro: ‘Se lo perdi ci vuole qualcuno che ti stia accanto, che ti segua, per non farti sentire solo. Nella mia esperienza, oltre 20 anni fa, abbiamo dato vita ai Centri di solidarietà, proprio per questo motivo, che hanno ottenuto risultati importanti. Ma il lavoro lo produce l’intrapresa della persona non lo Stato. È giusto che lo Stato oggi tagli le inefficienze, che eviti lo spreco delle risorse, che le banche aiutino le imprese. Le Pmi – ha concluso – sono il nerbo della nostra economia. Ridiamo loro ossigeno. Ma la prima cosa è la responsabilità personale. Se un imprenditore in passato ha guadagnato, oggi può e deve reinvestire’.

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