La DC vuole chiarezza sulla questione dei giochi, per la quale propone una commissione d’inchiesta. Siccome questa volta non c’è di mezzo un’indagine della magistratura in corso, la natura del lavoro da portare avanti sarebbe del tutto politica. Quindi la commissione potrebbe operare da subito e senza impedimenti o restrizioni derivanti dagli organi giudiziari.
A sollecitare chiarezza sono anche i partiti che si sono astenuti al momento del varo del nuovo governo PSD-AP-SU, cioè Nuovo Partito Socialista, Noi Sammarinesi e Popolari.
Agusto Casali per il Nuovo Partito Socialista: le questioni sollevate dalla Dc ci preoccupano e non sono da prendere sottogamba. Invitiamo l’esecutivo a fare chiarezza al più presto.
Romeo Morri per i Popolari: ci vuole chiarezza anche perché sulla casa da gioco c’è sempre stato del torbido, e deve finire.
Maria Luisa Berti allarga la richiesta di chiarezza alla questione del voto di scambio per il quale è stato presentato un esposto alla magistratura: Non è un’iniziativa contro i nostri concittadini l’intento è aggredire e reprimere le azioni distorsive di alcuni politici, in modo che tutti siano consapevoli del diritto che esercitano.
Ritornando alla questione della casa da gioco, la DC, per mezzo del Capogruppo Gabriele Gatti, propone che anzitutto vada tolto il vincolo che grava su San Marino in materia per l’accordo con l’Italia del 1953. Poi si deciderà magari anche con un referendum. Pier Marino Mularoni parla di un referendum vero e non un sondaggio farsa come quello che intende fare la maggioranza. E -aggiunge- chiediamo si faccia luce su quanto emerso, perché nel caso di concorso pubblico per il casinò vogliamo sapere se qualcuno abbia già ricevuto garanzie e sia quindi più avvantaggiato di altri. Su questa posizione anche l’ex Capogruppo Claudio Podeschi.
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