Lungomare di Rimini: un coma che dura da trent’anni

Lungomare di Rimini: un coma che dura da trent’anni

Romeo Nardi, presidente della cooperativa Marina Riminese, dopo l’analisi dell’Aia, Promozione Alberghiera e della Marr, esprime la sua opinione su questa stagione turistica e sulla letargica condizione del lungomare di Rimini:


“A parte la pioggia, come si può definire questa settimana di agosto? Orrenda, direi.

Poi vediamo se da domenica si muove qualcosa, ma è davvero dura. E’ dura quando su tre mesi di stagione due sono andati persi ed uno non si è certamente lavorato come si sperava. C’è la scarsa disponibilità economica da parte dei turisti. Il problema vero è non solo che i turisti stanno venendo meno, ma anche che quelli che ci sono non spendono un euro, prima c’erano i tedeschi, i francesi gli svizzeri. Oggi ci sono Ucraini e Russi che proprio i soldi non li hanno”.


E’ un fatto che la crisi dell’economia a Rimini è ben antecedente alla crisi economica mondiale (che certamente non ha migliorato la situazione).

Quali sono dunque le cause strutturali di una simile situazione?


“Di certo ci saranno dei fattori contingenti.” – spiega nardi – “Ma di innovazione, qui da noi, se ne vede ben poca. Scusate, ma perché un turista dovrebbe andare al mare in una città dove il lungomare è lo stesso di quando io avevo 15 anni? Adesso ne ho 50 e sui marciapiedi ci sono ancora le stesse crepe…”.

Infine, il presidente della cooperativa Marina Riminese punta il dito contro i mille progetti accantonati e forum strategici falliti. L’amministrazione comunale, ad oggi, non è stata in grado di portare innovazione e ha trascurato molte questioni vitali per l’economia turistica di Rimini come i problemi della rete fognaria che “sono la vera priorità. Non semplicemente una delle tante. I turisti vengono da noi per il mare non per altro (…) E’ ora di finirla con le discussioni, non si può fare un progetto ogni anno e non arrivare mai alla soluzione del problema. Chi hqa laresponsabilità amministrativa, faccia la scelta e poi realizzi quello che serve” (Fonte La Voce di Romagna).

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