L’Upr sui 117 pecari Iss

L’Upr sui 117 pecari Iss

La posizione dei 117 precari ISS, unita a ciò che è avvenuto nelle prime Assemblee Sindacali del settore scuola, deve obbligare il Governo ad aprire un dibattito serio con il Paese.
Le dure critiche rivolte, non solo all’Esecutivo, ma anche alle forze sociali, rappresenta un elemento che non può essere ricondotto all’interno di una dialettica ordinaria.
Il grido levatosi ieri dalle Assemblee Sindacali, in cui si chiede di vedere tutelato il diritto al coinvolgimento, all’informazione ed alla rappresentanza non può essere lasciato cadere.
Va sostenuto e rilanciato.
Conta infatti poco correre – come ha fatto il Governo – davanti ai microfoni della Televisione di Stato per ribadire quanto si è vicini ai precari quando poi si avvallano logiche o scelte di segno opposto.
Le ultime stabilizzazioni, avvenute in aperta fase pre-elettorale, con la compiacenza non solo della politica, sono la prova evidente di questa incoerenza.
Vale la pena poi ricordare come siano state gestite “collegialmente” per orientare consensi anche arrivando a garantire (mentendo!) nuove stabilizzazioni nei mesi successivi.
L’Unione Per la Repubblica da tempo ha chiesto al Governo risposte sul problema del precariato.
Nell’ultima Finanziaria vi è stato qualche passo in avanti per poi veder calare un silenzio assordante.
Come il Governo intenderà affrontare il fabbisogno?
Quali criteri adotterà?
Che tipo di ripercussioni avranno – sul settore scuola – gli interventi organizzativi previsti?
Come e quanto impatteranno oltre ai tagli fissati dalla finanziaria?
Nella prossima sessione consigliare, oltre a presentare un apposito Ordine del Giorno, ci attendiamo che le Segreterie di Stato competenti abbiano almeno il buon gusto di riferire dettagliatamente su queste vicende. 

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