L’Upr sullo sciopero generale della CSU

L’Upr sullo sciopero generale della CSU

Nella serata di ieri mercoledì 25 Settembre 2013 si è riunito il Consiglio Direttivo dell’Unione per la Repubblica. L’Organismo si è soffermato, in particolare, su un ampia e doverosa riflessione riguardo la manifestazione sindacale di martedì 24 settembre.

L’UPR desidera rimarcare come le sconclusionate e disarticolate politiche del Governo e della maggioranza stiano alimentando un clima sociale di scontro che deve essere assolutamente scongiurato. Si continua ad agire sulla leva fiscale, introducendo imposte inique come la patrimoniale e punendo i ceti meno abbienti e poco o nulla si fa sul fronte della revisione della spesa, e dello smantellamento di privilegi oramai divenuti insostenibili.

La maggioranza sta fallendo, uno dopo l’altro, tutti gli obiettivi per cui si era costituita, e la confusione e l’approssimazione regnano sovrane. Con l’assestamento di bilancio che la maggioranza si accinge ad approvare, si aprirà la stagione del debito sovrano anche per la Repubblica di San Marino, una vera e propria mina ad orologeria sulla testa delle future generazioni; un arma impropria nelle mani di chi negli ultimi anni ha legiferato in modo improvvisato e superficiale annientando, soprattutto in campo economico, la certezza del diritto.

Il continuo ricorso alla decretazione di urgenza per correggere errori pacchiani ne è la prova provata.

Il provvedimento legislativo che avrebbe dovuto ridare slancio e sviluppo alla economia è già finito nel dimenticatoio, vittima dei soliti veti incrociati che paiono essere l’unica specialità nella quale eccelle la disomogenea maggioranza del tanto decantato “Bene Comune”.

L’UPR desidera quindi ribadire il suo SI convinto al quesito referendario che chiede l’invio formale di richiesta di adesione alla Unione Europea e invita la cittadinanza ad esprimersi favorevolmente superando le ingiustificate paure che alcuni politici, a corto di idee e di argomenti, tentano di diffondere. Inviare la richiesta di adesione non significa aderire tout court all’Unione Europea, significa solo aprire un negoziato al termine del quale, esercitando appieno la nostra sovranità, potremo esprimere, a ragion veduta, un giudizio consapevole su come vorremo integrarci in Europa.

Il prevalere del no sarebbe un bruttissimo segnale di chiusura che, a nostro modo di vedere, si ripercuoterebbe negativamente anche sulle timide e tentennanti trattative che la nostra politica estera sta cercando di perseguire per una maggiore integrazione in compagnia di due micro-stati istituzionalmente molto diversi da noi come Monaco e Andorra.

Il Consiglio Direttivo ha infine approvato lo svolgimento di una giornata di formazione politica sulle Istituzioni Sammarinesi che avrà luogo il 7 ottobre p.v. e che vedrà come relatore l’Avv. Alvaro Selva.

 

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