MAFIE. FINCAPITAL, PER SEI MESI INDAGA ANCHE LA POLITICA

MAFIE. FINCAPITAL, PER SEI MESI INDAGA ANCHE LA POLITICA

ROSSI (SU): SULLA VICENDA CI SONO 19 INCHIESTE APERTE
Poteri speciali per fare luce esclusivamente su quanto emerso dalla vicenda Fincapital, “sulla
gravita’ dei fatti segnalati e sulle ipotesi di collusioni con soggetti politici”. Il Consiglio grande e generale vota all’unanimita’ il progetto di legge che assegna alla commissione parlamentare antimafia, da poco insediatasi, i poteri di una commissione d’inchiesta, dando cosi’ corso, e con i criteri dell’urgenza, all’ordine del giorno del 27 settembre scorso, “a conclusione del dibattito sulla vicenda Fincapital e sulle infiltrazioni di stampo camorristico nell’economia sammarinese”.
Un fatto dovuto, sottolinea il segretario di Stato per la Giustizia, Augusto Casali, relazionando in Aula sulla normativa.
“Il Consiglio grande e generale commetterebbe una negligenza gravissima se omettesse di cercare fino in fondo la verita’ sulle allusioni che sono state fatte. L’occasione va colta al volo e fino in fondo”.
Il progetto di legge prevede l’attribuzione dei poteri speciali per sei mesi, con possibilita’ di proroga in caso di necessita’. Probabilmente sarebbe troppo poco un semestre, spiega
il consigliere del Partito democratico cristiano sammarinese, e presidente della commissione, Marco Gatti, per “completare l’opera ed esprimere un parere”. Le riunioni saranno in seduta
segreta, i lavori non andranno a interferire con quelli della magistratura e delle forze di polizia, e dovranno rispettare il segreto istruttorio.
Una trentina i consiglieri intervenuti per sostenere la legge, non senza qualche polemica.
Per esempio sulla possibilita’ di riunirsi in una sede diversa da quella di Palazzo Pubblico, o per la presenza di professionisti, nello specifico avvocati. Alessandro Rossi di Sinistra unita,
ricordando le 19 inchieste aperte sulla questione Fincapital, mette in evidenza la necessita’ di avere un limite temporale preciso per i poteri d’inchiesta. Cosi’ come quella di “controllare i flussi di capitale” per un contrasto concreto alle presenze malavitose in Repubblica. Simone Celli, e non solo, del Partito socialista riformista sammarinese si dice “perplesso” perche’ uno dei cittadini sammarinesi coinvolti nella vicenda sia tornato a lavorare alla finanziaria. L’Unione per la Repubblica sottolinea invece il “nodo sensibile della segretezza degli atti”. Comunque, tira le fila Claudio Felici, capogruppo del Partito dei socialisti e dei democratici, “l’intervento dimostra la capacita’ di reagire del sistema”.
Sul fronte opposto, tra gli altri, Gian Nicola Berti si dice comunque “preoccupato da  una commissione quando l’inchiesta e’ ancora aperta” e chiede ai colleghi di lasciare da parte le
polemiche, non affibbiando “patenti di mafioso senza averne le prove”. Mario Lazzaro Venturini di Alleanza popolare, come altri, augura buon lavoro alla commissione, auspicando che anche “il tribunale faccia il suo lavoro, come non sempre avvenuto in
passato”.

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