Mancini sulla intervista di Gatti all’Economy

Mancini sulla intervista di Gatti all’Economy

E’ la prima volta che mi trovo a commentare l’intervista di un altro politico che oltretutto ha un’importantissima posizione di governo.
L’intervista rilasciata a tutto campo del Segretario di Stato alle Finanze Gabriele Gatti al business magazine “Economy”, è interessante anche perché offre qualche informazione in più rispetto al niente dato al nostro parlamento ed è un’occasione di confronto.
Il problema che mi pongo come consigliere di opposizione e come cittadino è se il Segretario Gatti non sia troppo ottimista e rassicurante al punto che sembra che ce la possiamo cavare con alcuni aggiustamenti e poi ripartire.

Io ritengo invece che per San Marino sia arrivata la resa dei conti che non può più essere tenuta nascosta ai cittadini e che la doppia crisi internazionale e con l’Italia, determinerà una situazione molto pesante per il futuro agli effetti del bilancio dello Stato, delle imprese e dell’occupazione. Andrà a colpire il nostro diffuso benessere, in parte artificioso e drogato da attività irregolari dovute ai gravissimi errori della vecchia politica degli ultimi 15 anni gestiti con superficialità e spensieratezza.

Voglio dunque ribadire che al Paese bisogna dire la verità fino in fondo e che va impostato un progetto di lungo termine, legato alle risorse finanziare pubbliche e private, che porti il Paese fuori dalla crisi e imposti un nuovo sistema San Marino legalitario, trasparente, corretto per ripartire con la San Marino delle opportunità e con un sostegno politico stabile, coeso e di qualità che può scaturire solo dal confronto democratico, dal conflitto mite e dall’impegno per il bene comune.

Dobbiamo convincerci che per vincere la grande sfida che abbiamo di fronte dobbiamo puntare decisamente alla professionalità, alla competitività, a nuovi prodotti finanziari, alla nuova economia, a ridurre la burocrazia, a proporre una nuova immagine internazionale della Repubblica. Su questa linea possiamo affrontare tranquillamente la strada della cooperazione economica e commerciale con paesi amici che può dare risultati importanti.
Rimane comunque il contrasto col governo per la secretazione degli accordi che spero venga sciolta nella prossima seduta del Consiglio Grande e Generale. Il mio auspicio è che finalmente il trattato venga approvato e sottoscritto e che non sia troppo penalizzante per la nostra Repubblica.

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