Marino Cecchetti su L’Informazione di San Marino: pecora nera anche per la stampa?

Marino Cecchetti su L’Informazione di San Marino: pecora nera anche per la stampa?

 L’Informazione di San Marino  (16 giugno 2015)

Pecora nera anche per la stampa?

Marino Cecchetti 

Il dr. Nils Muiznieks, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, a
conclusione della sua missione sul Titano,  nel pomeriggio del 10 giugno scorso 
in una
intervista a San Marino Rtv
ha riconosciuto   gli avanzamenti, in materia, 
fatti dal Paese. E li ha  elencati con precisione. In particolare  ha messo in
rilievo il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. L’unica
nota  meno positiva riguardava il suggerimento,  fra l’altro rispettosissimo
nella forma,  a modificare  un passo  della  legge sulla editoria, in quanto
potrebbe dare adito a sospetti di non piena garanzia della libertà di
stampa.
Il governo, mediante  la Segreteria di Stato per gli Affari esteri e
politici, avrebbe potuto rilasciare una dichiarazione rassicurante anche su
questo specifico punto, fra l’altro, trattato, diplomaticamente, in mezzo alle
note positive.
Invece? Un
comunicato  stampa
– incredibile per  tono e  sostanza – diffuso dal
Segretario di Stato alla Informazione, Iro Belluzzi, ha attaccato il Commissario
con una veemenza ed una tracotanza ‘da social network’, direbbe Umberto
Eco
.

Nel comunicato ufficiale emesso dalla Delegazione Muiznieks il giorno 11, la questione della libertà di stampa balza in primo piano. Anzi viene messa nel titolo.
Meraviglia che siano passati tanti giorni senza che da Palazzo Begni, a nome dell’intero governo, ancora non sia stata fatta una valutazione  della vicenda in forma pubblica.
Già il Paese, presso il Consiglio d’Europa, è incorso in un guaio ‘mondiale’ per essere stato additato a lungo, sul sito ufficiale, come l’unico, fra gli Stati membri, a non avere aderito al Greco, il raggruppamento degli Stati  dello stesso Consiglio d’Europa, che si sono impegnati a contrastare con ogni mezzo la corruzione al loro interno. Tanto che, in materia di corruzione, siamo considerati la ‘pecora nera’. Vogliamo metterci in gara per conseguire analogo risultato anche  in materia di libertà di stampa?

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