Continua su La Tribuna Sammarinese il resoconto della intervista al dr. Mario Fantini.
La Cassa di Risparmio a fine anni Novanta era super patrimonializzata: ‘era l’unica banca
al mondo il cui patrimonio
copriva abbondantemente
gli impieghi verso
la clientela. In parole
semplici se anche tutti i
clienti che avevano chiesto
prestiti alla banca fossero
falliti, la banca sarebbe
riuscita a farvi fronte
con il patrimonio accumulato.‘
Si era di fronte alla necessità di investire depositi per 7.000
miliardi di lire in modo diverso che ‘acquistando
titoli di Stato o depositandoli
presso le banche italiane.
Il differenziale di
tassi per la Cassa era in
continua diminuzione.‘
Allora la Cassa decise di entrare in Delta, appena fondata da Estuari. Società, questa, in mano all’ex management di Finemiro, finanziaria operante nel credito al consumo. ‘All’inizio era prevista una partecipazione del 30% e l’altro 70% del capitale fu sottoscritto dalla Cassa di Risparmio.‘ Con Estuari vigeva questo patto: ‘ogni aumento di capitale sarebbe stato finanziato dalla Cassa di Risparmio anche per Estuari.‘
Continua il dr. Fantini: ‘già da subito
Delta diede incarico a primari
advisor per la ricerca
di patner bancari da affiancare
alla Cassa. Da un
lato il know out dall’altro
una disponibilità finanziaria
in cerca di impieghi
remunerativi. Un progetto
perfetto che infatti ha
subito preso piede, impostato
su un gruppo di società
che lavorano in rete
ognuna diretta da un professionista
del gruppo originario,
capace non solo
di produrre servizi per
Delta, ma anche di venderli
a terzi. La società
specializzata in sistemi
statistici annovera fra i
clienti il Cerved la più
grande azienda di gestione
delle informazioni ad
uso bancario in Italia.‘
Il dr. Mario Fantini è stato ai vertici di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino e
Gruppo Delta, prima dell’indagine Varano.