Mario Monti su Paesi come San Marino. La Tribuna Sammarinese

Mario Monti su Paesi come San Marino. La Tribuna Sammarinese

La Tribuna Sammarinese

 La manovra ‘Salva
Italia’ ha intensificato i problemi di rapporto e scambio commerciale

 O si firma o si muore: black list sempre più dura per le imprese del
Titano

 Intanto resta difficile che la posizione di San
Marino possa essere stralciata rispetto a quella degli altri Paesi. Mario Monti
favorevole ad una soluzione unitaria della Ue nei confronti di tutti i Paesi a
fiscalità privilegiata

Giuseppe Maria Morganti

Il governo italiano intende adottare nella lotta contro l’evasione fiscale un atteggiamento assolutamente intransigente sia sul fronte interno che su quello delle relazioni con gli Stati che fanno da sponda alle attività elusive. San Marino è (speriamo solo per il momento) compreso fra questi ultimi e, secondo la versione ufficiale data dal premier Mario Monti, il tema dei rapporti con questi Stati verrà affrontato in modo univoco senza fare eccezioni. Con il decreto ‘Salva Italia’, il governo dei ‘professori’ ha già messo a disposizione della Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Entrate strumenti efficacissimi di controllo. Con la concentrazione nelle banche dati di tutte le informazioni sensibili è possibile ora effettuare esami per grandi aggregati e per singole posizioni mettendo a nudo situazioni patrimoniali e redditi di ogni persona e impresa e rendendo tracciabili i flussi del denaro. In questo modo le operazioni che possono risultare ‘sospette’ ai fini dell’evasione fiscale saranno costantemente monitorate. Risulta del tutto naturale che una parte importante di tale operatività riguarda i rapporti commerciali e finanziari in essere con i territori black list considerati di fatto ‘paradisi fiscali’. 

Monti ha dichiarato espressamente che intende intervenire per regolare i
rapporti transnazionali con i ‘Paradisi fiscali’, ma che non procederà nella
direzione di
Germania  
e
Regno
Unito
che hanno inteso risolvere la questione con un accordo bilaterale
che ha tutte le caratteristiche di un condono. “La scelta – ha detto Monti –
disattende le indicazioni dell’
Unione
Europea
  che invece pensa ad un intervento univoco di tutti i 27 Paesi
capace di superare i termini dell’accordo
(Ecofin)
sulla tassazione dei redditi da risparmio”
.  

Da quanto si deduce è possibile prevedere che la ‘questione San Marino’ non venga stralciata dal percorso in agenda, come si auspica in Repubblica , ma v a l u t a t a nell’ambito dei rapporti che la Ue intende avere con i Paesi terzi a fiscalità privilegiata. Ciò comporterebbe tempi insostenibili per la fragile economia del Titano che ha invece bisogno di una risposta immediata. I dati elaborati dalla Camera di Commercio nel rapporto sullo stato dell’economia hanno messo in evidenza come una percentuale elevata di aziende (il 57%) dichiari difficoltà operative causate dalla black list italiana, numerose sono le imprese (50%) che hanno parzialmente superato la problematica delocalizzando in Italia gran parte della propria attività commerciale, oppure sottoscrivendo contratti di commissione con partner italiani (19%) o consulenti (18%), ma c’è anche chi (fortunatamente ancora pochi) ha deciso di trasferire l’azienda definitivamente in Italia, assumendosi il grave rischio di ricadere nelle ipotesi di esterovestizione. Questi dati dimostrano come l’uscita immediata dalla black list, per proteggere la residua economia sana del Paese, sia cruciale, poichè i nuovi metodi di monitoraggio stanno allontanando ancora di più clienti e fornitori italiani che ora sono preoccupati anche di ricevere pagamenti da San Marino (circa il 15% delle imprse avverte questo problema che è destinato a crescere dopo la manovra Salva Italia). Il Segretario agli Esteri ha ieri precisato che il governo sta lavorando affinchè la data per la firma “dell’ultima intesa in materia economica non ancora sottoscritta possa essere indicata entro il corrente mese”.

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