Mario Portanova di Il Fatto Quotidiano

Mario Portanova di Il Fatto Quotidiano

Il Fatto Quotidiano

Dagli appalti di Stato al giornale
vicino agli 007

Perquisito “Il Punto”diretto da un giornalista vicino
a Pollari e finanziato dalla 
Mantovani
costruzioni
. l’ad,
Baita,
è stato arrestato

Mario Portanova

Da un lato la Mantovani spa, regina degli appalti in Veneto e non solo.
Dall’altro un piccolo settimanale romano di attualità e inchieste. In mezzo,
l’ombra dei servizi segreti. E del generale Nicolò Pollari, ex capo del Sismi
già coinvolto nel caso dei dossier su magistrati e politici archiviati da Pio
Pompa in via Nazionale (vicenda conclusa con un proscioglimento tra segreti di
Stato e prescrizione) e condannato in appello a dieci anni per il sequestro Abu
Omar. Proprio in via Nazionale – ma questa è sì una coincidenza – ha sede la
redazione di Il Punto, che il 20 marzo è stata perquisita dalla Finanza per
ordine della Procura di Venezia, nell’ambito dell’inchiesta che il 28 febbraio
ha portato all’arresto
di Piergiorgio Baita
, amministratore delegato della Mantovani spa, azienda
di Mestre con un portafoglio di commesse pubbliche che vanno dal Mose della
città lagunare all’Expo2015 di Milano. Con l’accusa di associazione per
delinquere finalizzata all’evasione fiscale, tramite un vasto giro di fatture
false con appoggi a San Marino, sono finiti in carcere diversi manager
dell’azienda e Claudia
Minutillo
, ex segretaria del presidente della Regione Veneto Giancarlo
Galan
.

 A CONDURRE i finanzieri al
giornale romano è stata la testimonianza
di Mirco Voltazza,
imprenditore incaricato da Baita
di “anticipare eventuali aggressioni
da parte delle forze
dell’ordine e della magistratura”. Anche con informazioni riservate.
Parcella: un milione 320
mila euro. È Voltazza a rivelare
che l’ad di Mantovani finanzia Il
Punto proprio perché, a suo dire,
il giornale è infiltrato dai servizi.
Nella perquisizione, i finanzieri
hanno trovato il file dell’ordine
di custodia cautelare contro
Baita e gli altri, che però a quel
punto era noto e già in mano agli
arrestati.
In redazione ci tengono a far sapere
che il lavoro giornalistico
non ha nulla a che fare con i servizi.
Diverse voci confermano
invece rapporti personali tra
Pollari e il direttore editoriale
Alessandro Cicero. Il quale firma
una difesa del generale in occasione
della condanna per Abu
Omar, pubblicata sul sito
www.ilpunto.it . Cicero risultava
socio al 50% della New Time
Corporation srl, l’editrice di Il
Punto , fino al 30 maggio 2012,
data in cui ha ceduto le quote all’altro
socio, Vincenzo Manganaro.
Che non ha propriamente
il profilo dell’editore puro: è un
ex carabiniere a cui fanno capo
una dozzina di società, di cui tre
fallite, e una sfilza di protesti, sequestri,
pignoramenti. Tra queste
spicca la Avio Star srl, fallita
nel 2005, specializzata in “co –
struzione di velivoli“ e fornitura di “attrezzature di sopravvivenza
e sicurezza alle forze armate”.

DALLE CARTE emerge che Baita
finanziava la testata con circa un
milione di euro in un anno in
cambio dell’opzione di acquisto
del 51% delle quote. Perché
un’azienda che macinava appalti
milionari fosse interessata al
piccolo settimanale? Non è la prima volta che la Mantovani
approccia l’editoria. Tra il 2009 e
il 2010 lo stesso Baita si impegnò
per acquisire E-polis, free press
uscito esangue dalla gestione
Grauso. L’interesse poi si spense
insieme alla stella di Galan, non
più candidato dal centrodestra
alla guida della Regione. Nella
gestione di E-Polis entrò invece la
Minutillo, l’ex assistente di Galan
arrestata con Baita.

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