Masi, Fondazione San Marino, ‘convocato’ da Di Vizio

Masi, Fondazione San Marino, ‘convocato’ da Di Vizio

A quanto si legge su La Tribuna Sammarinese (Opinioni discordanti sui motivi della convocazione. L’avvocato Annetta dichiara:“Sarò io a porgli le domande”), Tito Masi, presidente della Fondazione San Marino, sarebbe stato ‘formalmente’ convocato a presentarsi il 2 marzo prossimo alla procura di Forlì.

In proposito viene pubblicata una lettera dell’avv. Massimiliano Annetta, difensore di Mario Fantini,  nel procedimento contro Masi, dopo che questi ha espresso l’intenzione di avviare un’azione di responsabilità verso gli ex vertici della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino

 

”Gentile Direttore,
leggo sull’edizione di sabato 12 febbraio del Suo
giornale l’ennesima dichiarazione del sig. Tito Masi circa l’interrogatorio al
quale il medesimo sarà sottoposto il prossimo 2 marzo presso la Procura della
Repubblica di Forlì. Sorprende che il sig. Tito Masi senta la necessità di
comunicare urbi et orbi di questa sua convocazione. Stupisce ancor più che lo
stesso Masi non dica che in quell’occasione il medesimo non risponderà alle
domande del Pubblico Ministero ma a quelle di chi Le scrive. Stupisce, ancora,
che costui non dica che il Pubblico Ministero ha dovuto coattivamente convocarlo
dopo che il medesimo Masi si è sottratto (per quali ragioni?) agli inviti, non
certo di cortesia
, a comparire dello scrivente difensore. Stupisce, infine e
soprattutto, che il presidente della fondazione San Marino Cassa di Risparmio
Sums tenti di accreditare la circostanza che il prossimo 2 marzo si recherà in
Procura a recitare un più o meno interessante monologo: così non sarà! Da
ultimo, una riflessione sulla nuovamente paventata azione di responsabilità nei
confronti del dott. Mario Fantini. Da mesi dobbiamo ascoltare questi solenni
pronunciamenti a cui puntualmente non segue alcuna concreta iniziativa
giudiziaria; evidentemente qualcuno preferisce agitarsi piuttosto che agire e,
soprattutto, pare rifuggire (di nuovo, per quali ragioni?) dal contraddittorio
processuale.

Come insegnava il maestro Salvatore Satta, i diritti (e le
pretese) si inverano nel processo; fuori di esso e dal suo contraddittorio di
parti, si recitano appunto vuoti monologhi, utili forse a sostenere sterili
polemicuzze locali (i lettori certo sapranno valutare a cosa e chi funzionali),
ma ben lungi dall’essere utili a ricostruire la Verità. Giova ricordarlo a chi
ha finto di non comprenderlo: il dott. Fantini, ed io con lui, a recitare il
ruolo del capro espiatorio del sistema non ci stiamo!

Con i miei più cordiali
saluti.

Avv. Massimiliano Annetta”

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