Matteo Fiorini, fra Pertini e Craxi

Matteo Fiorini, fra Pertini e Craxi

Un certo disgusto provo quando sento usare i morti, gloriosi o meno che siano, utilizzati ad uso e consumo dei vivi. Mi indigno ancor più quando, nel calderone del revisionismo, si confondono concetti diametralmente opposti. Sandro Pertini fu un uomo retto, costretto in gioventù a vivere il carcere e poi l’esilio, entrambi per reati d’opinione. Bettino Craxi fu uno statista, meritevole di lodabili politiche, condannato poi per corruzione in via definitiva a 12 anni circa (senza contare le prescrizioni e le procedure iniziate e non finite, metà delle quali basterebbero, se sommate, ad ottenere un ergastolo).

Pertini fu condannato da un regime illiberale e poi dimostrò tutto il suo amore per le istituzioni e per il popolo italiano, Craxi fu condannato da un sistema democratico, dove le sentenze emesse dal potere giudiziario, trascorsi tutti i gradi di giudizio, sono storia, e come tali vanno accettate, a dispetto dei revisionismi interessati.
Pertini fece della sobrietà il suo modo di essere, Craxi accantonò decine di miliardi in conti esteri.

Vedere accostati i due nomi nella proposta di intitolare delle vie mi fa impallidire. Dimostra ancora una volta l’assenza, in certi ragionamenti, di una stella polare. Non credo di possedere alcuna verità e rispetto le opinioni di tutti circa l’operato, da uomo politico, di Craxi. Ma è da moralizzatori chiedersi se, per avere intitolata una via, basti essere stato un uomo pubblico di grande importanza, o se oppure serva una minima concordia sul suo giudizio morale?
Si può regalare ai posteri un incrocio di strade dove, in cima al cartello, svettino “via Craxi” e “via Pertini”? Non equivale forse a dire che in fondo, meriti politici a parte, l’essere stato o no corrotto, l’aver preso o no tangenti, essere stato un ladro o non esserlo stato, siano lo stesso? È questo ciò che si vuole far passare? L’incorruttibilità è dunque un surplus? L’esilio è uguale alla latitanza? La rettitudine morale è un valore aggiunto e non un obbligo da richiedere alla politica? Vogliamo che i cittadini, sotto quel cartello, sappiano già in partenza che contano solo le capacità politiche, perché poi “tanto per rubare rubano tutti”?

Risulta chiaro che la tanta confusione è voluta. Fuori confine è evidente che c’è chi ha interesse a riabilitare il corrotto, forse il corruttore.

Ma per quanto riguarda San Marino chiedo una cortesia a tutti i socialisti, a quelli di maggioranza, a quelli di opposizione, a quelli di opposizione che fremono per diventare maggioranza. Usate il Presidente Pertini per i vostri tentativi di reunion. Usate il Presidente per tracciare il vostro manifesto di intenti e di ideali. E si lasci riposare in pace Bettino. E se proprio volete intitolargli qualcosa, e la battuta purtroppo non è mia, propongo che a San Marino nasca una bella e grande tangenziale.

San Marino, 12 gennaio 2010


Matteo Fiorini

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