Messaggio di saluto del Partito Socialista alla prima Assemblea Generale di Noi Sammarinesi

Messaggio di saluto del Partito Socialista alla prima Assemblea Generale di Noi Sammarinesi

Assemblea Generale – Noi Sammarinesi


Messaggio di saluto del Partito Socialista

Venerdì 8 novembre 2013 – Sala Polivalente di Serravalle

Signor Presidente,

Signore e Signori della Presidenza,

ho il piacere di portare il messaggio di saluto del Partito Socialista alla prima Assemblea Generale del vostro Movimento.

Questo importante momento di confronto politico si inserisce nel pieno di una crisi di sistema che non ha precedenti negli ultimi cinquant’anni. Il declino iniziato nell’ultimo trimestre del 2008 ha fortemente deteriorato la struttura economica, finanziaria e sociale del nostro Paese. Gli indicatori economici del terzo trimestre 2013, purtroppo, confermano la tendenza negativa. Cresce il numero dei disoccupati. Lievita il debito pubblico. Continuano le sofferenze del settore creditizio. Situazioni di profondo disagio sono ormai una triste realtà e il rischio dell’esplosione di un pesante scontro sociale è sempre più marcato.

E’ urgente che la classe politica metta in atto una reazione molto determinata contro la crisi. Una reazione che dovrà fare emergere la capacità di ricollocarsi in piena sintonia con le reali esigenze del Paese, lasciando da parte ogni forma di populismo e di qualunquismo e rilanciando con forza il primato della politica che sa assumersi le proprie responsabilità e sa prendere le decisioni necessarie nei tempi giusti.

I risultati dell’ultima consultazione elettorale hanno aperto una robusta riflessione all’interno delle aree politiche e culturali tradizionali e questo è un elemento davvero positivo. Dai vari appuntamenti congressuali che si sono succeduti in questi mesi, compreso quello del mio Partito, è emersa una nitida consapevolezza che i sammarinesi, con il loro voto e il loro non-voto, nutrono una notevole diffidenza nei confronti della cosiddetta politica tradizionale.

E’ necessario quindi tornare alla pratica della buona politica perché ci sia un effettivo recupero di prestigio, credibilità e autorevolezza. Praticare la buona politica significa, perlomeno a mio parere, dimostrare concretamente la capacità di anteporre il bene della comunità agli interessi particolari, la disponibilità di uscire dalle stanze del Palazzo per confrontarsi apertamente con la cittadinanza, il coraggio di compiere scelte radicali e talvolta anche impopolari.

Non c’è più tempo da perdere.

In questo senso il Partito Socialista non può non esprimere una certa preoccupazione per l’azione confusa dell’attuale governo. C’è consapevolezza rispetto alla complessità di affrontare in maniera adeguata sul piano politico l’odierna fase di crisi. Nessuno ha la bacchetta magica e all’orizzonte non intravvedo ricette miracolose. Però si può e si deve fare molto di più, si può e si deve fare molto meglio. Ci sono alcuni temi nevralgici per il presente e per il futuro del Paese, sui quali non sono accettabili ulteriori tentennamenti. Mi riferisco al riequilibrio strutturale del bilancio dello Stato attraverso un processo di riduzione della spesa pubblica che vada a colpire concretamente gli sprechi e i privilegi ancora largamente diffusi; mi riferisco al rilancio dell’economia e dell’occupazione attraverso politiche che incentivino l’insediamento di investimenti, capitali e progetti imprenditoriali di livello internazionale; mi riferisco alla prosecuzione del miglioramento delle normative in materia di sicurezza, legalità e contrasto alla criminalità organizzata.

Credo, tuttavia, che per dare risposte valide su questi temi siano necessari un’ampia condivisione politica e un diffuso sostegno sociale. Pertanto da questo palco affermo l’auspicio che il governo abbandoni al più presto l’autoreferenzialità che ad esempio ha messo in mostra di recente sulla riforma tributaria, escludendo totalmente dal confronto le forze di minoranza. Oggi è il tempo di costruire ponti, non di erigere muri, se vogliamo realmente salvare il Paese dal baratro.

Il Partito Socialista è forza di opposizione. Sta esercitando il proprio ruolo con serietà, rigore e responsabilità. Non ci saranno sconti verso una compagine di governo che non si sta dimostrando all’altezza del compito e delle responsabilità che le sono state affidate dagli elettori. Al contempo però non verrà a meno l’apporto del Partito Socialista in termini di idee e di proposte. La cultura di governo, a cui il mio Partito spesso fa riferimento, è infatti incompatibile con la demagogia, il populismo e con l’atteggiamento del “no a prescindere”.

Perciò, anche in questa importante occasione di confronto politico, ribadisco la disponibilità del Partito Socialista a concordare un progetto di risanamento e di rilancio del Paese, sulla base di alcuni punti programmatici precisi che segnino un chiara discontinuità rispetto alle politiche portate avanti sino ad oggi.

In questa ottica, il mio Partito presterà estrema attenzione ai lavori della Vostra prima Assemblea Generale con la speranza che in termini di prospettiva il dialogo tra le nostre organizzazioni possa intensificarsi nell’interesse generale del Paese.

Concludo, augurando a tutti Voi un buon lavoro e formulando un sincero in bocca al lupo al gruppo dirigente che scaturirà dall’Assemblea Generale.

Simone Celli (Segretario Partito Socialista)

 

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