Mics: lanciato appello ai cittadini per cambiare politici ed economia. Agenzia Dire

Mics: lanciato appello ai cittadini per cambiare politici ed economia. Agenzia Dire

Conferenza stampa MICS  

IMPRESE. PER MICS ROGATORIE SONO NODO
CRUCIALE CON ITALIA
 

LANCIATO APPELLO AI CITTADINI PER CAMBIARE
POLITICI ED ECONOMIA 

San Marino,
10 mag. – San Marino si trova su una “bomba a orologeria”. Non solo
c’e’ un rischio di “impossibilita’ operativa” per le imprese, ma
anche per le banche in seguito alla questione Iccrea. Mentre la politica
tentenna sulla strada della massima collaborazione con l’Italia, l’unica
possibile per “uscire dal fango. E se i politici ci dicono ‘abbiamo fatto tutto’,
noi non ci crediamo”.
   

Ha i toni di una appello drammatico e assai preoccupato quello lanciato
oggi in conferenza stampa dal Mics, il Movimento di imprenditori e cittadini
sammarinesi che in poco piu’ di due mesi di vita ha gia’ raccolto oltre 1.100
sostenitori. E che chiede di rottamare l’attuale politica ed economia basata
sulla finanza per tornare al lavoro vero, andando ad accogliere le richieste
del governo italiano, a partire da quella per una normativa adeguata sulle
rogatorie. Secondo l’imprenditore Massimo Valentini, il “ganglo”
dell’impasse con l’Italia. “D’altronde- ipotizza- si possono fare grandi
danni a qualcuno: ci sarebbe una domiciliazione coatta nei Castelli della
Repubblica per molti politici sammarinesi”. Dunque gli imprenditori, pur scongiurando
una discesa diretta in politica, “almeno per ora”, non mancano di
fare sentire la loro voce di disapprovazione per l’attuale situazione che vive
il Paese. E danno il loro contributo concreto accettando l’invito
dell’onorevole Gianluca Pini della Lega Nord per una conferenza domani sera a
Pennabilli sullo stato dei rapporti bilaterali e presentando, oltre al loro manifesto,
un appello di senbilizzazione a tutti i cittadini affinche’ prendano piena
coscienza della “drammaticita’ del momento”.     A San
Marino, spiega Valentini, il sistema bancario e’ ancora fortemente radicato a
discapito delle lobbie di imprenditori, ma occorre sottoscrivere le richieste
formulate dall’Italia con la risposta all’interpellanza della parlamentare
Elisa Marchioni da parte del sottosegretario Sonia Viale. Perche’ ora, aggiunge
Piero Tonelli, “non si rischia la perdita di un’azienda o di una banca, ma
della stessa San Marino. Basta allora a un’economia basata sulle sabbie mobili,
dobbiamo mettere i piedi sulla roccia”. Dato che, gli fa eco Marco
Galassi, “l’Italia ha il potere di chiudere il rubinetto e farci morire
d’inedia”. Nel mirino le banche, che devono essere “un parte
integrante del sistema: non siamo una piazza finanziaria, siamo una societa’ basata
sul lavoro”. Ma anche la politica che “deve murare la porta con il
passato e aprirne una nuova verso il futuro”. Da qui l’idea dell’appello
ai cittadini affinche’ dicano no, spiega Jader Tosi, a una “politica ostaggio
di gruppi di potere che spadroneggiano e nessuno vuole metterli alla
porta”. Il Mics e’ stanco dei tentennamenti, delle “zone
d’ombra” che rimangono sempre: “Facciamo mezze cose e cerchiamo di
raccontarla”, e’ convinta Barbara Reffi. E gli esempi non mancano, a
partire dall’Iva prepagata prima introdotta e poi non rinnovata.     Insomma, serve una riforma non solo dei
politici, ma del sistema politico, caldeggia il Mics: “Se siamo qui e non
a lavorare nelle nostre aziende significa che c’e’ un grosso problema che va
risolto urgentemente”, chiosa Lina Monaco, mentre a tirare le fila ci
pensa il portavoce del movimento Paolo Valli.

 
“La situazione e’ drammatica ed e’
questione di mesi per il punto di non ritorno”. Infatti “la black
list sta gia’ facendo morti e continuera’ a farne”, mentre l’operativita’
delle banche e’ a rischio cosi’ come i conti dello Stato. “Ora cambiare
pagina non basta, dobbiamo cambiare libro”.


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