Mirco Tomassoni sulla modifica della legge elettorale e altro

Mirco Tomassoni sulla modifica della legge elettorale e altro

Sollecitato da due recenti articoli apparsi sugli organi di informazione aventi entrambi come oggetto, la proposta di modifica della Legge Elettorale, intervengo a mezzo stampa per dire semplicemente che prima di affermare che l’attuale sistema bipolare dell’Alternanza Democratica non è adeguato per San Marino, io penso che forse basterebbe adeguarcisi più responsabilmente. A proporre per primi di rivedere le regole del gioco i DDC, partito legittimato dalle ultime elezioni, e successivamente Paride Andreoli capofila degli 8 Consiglieri che hanno abbandonato il PSD (per brevità, tralascio ai lettori le mie considerazioni riguardo alle supposte ragioni della scelta di questi ultimi, di fuggire dal PSD) per poi dar vita alla nuova formazione politica denominata PSRS, l’unico partito oggi, in difetto di legittimazione elettorale che senza imbarazzo alcuno, pretende tra l’altro, di rimodellare a proprio piacere il sistema elettorale.

Mi limito invece a considerare la profonda trasformazione che ha attraversato il sistema dei partiti nel corso degli ultimi 10/15 anni e che ha prodotto una “transizione infinita” e le conseguenze più evidenti sono sotto gli occhi di tutti: la confusione e il disorientamento dei cittadini, l’eccessiva scomposizione delle forze politiche in campo, la stabile ingovernabilità del Paese ecc…

A differenza di quello che sostengono DDC e PSRS, che ne fanno sostanzialmente una questione di scarsa affinità tra le forze che compongono le Coalizioni, quello che a mio parere rappresenta il vero tema della “questione politica sammarinese” è il rapporto che essa ha con i cittadini. In questo rapporto si registra quotidianamente una distanza tra il “Paese reale”, quello costituito dai cittadini in carne e ossa, che chiedono più serietà nelle coalizioni, più chiarezza nei programmi, nella scelta dei candidati…, ed il “ceto politico”. Questo è il cuore del problema! E sta nella capacità di colmarlo, la speranza per un rilancio etico, responsabile e di sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Quindi io credo, che occorra ripartire di qui per dare vita ad una nuova stagione di impegno civile e politico, prima ancora di “menarcela” sulla modifica della Legge Elettorale.

Intendo dire che la politica sammarinese più che dell’ingegneria delle regole, ha bisogno di ritrovare le ragioni più profonde di un impegno vissuto a favore del bene comune. Se davvero vogliamo scommettere in un Paese nuovo, moderno e democraticamente maturo, questo sarà il terreno sul quale tutti, laici e cattolici, a partire dalle diverse responsabilità di ognuno, dovremo sentirci impegnati, accogliendo la domanda di politica che nel Paese è cresciuta, a fronte di una sempre maggiore riduzione degli spazi di confronto e di coinvolgimento dei cittadini in un momento storico in cui “l’onda di ritorno” di un’economia malandata e duramente colpita dalla crisi finanziaria internazionale, ha già creato evidenti danni al sistema delle imprese e sta mettendo a dura prova le famiglie e le fasce sociali più a rischio.

Il PSD ha voluto questa Legge Elettorale, ci crede, mantenendo coerenza con il ruolo che oggi gli spetta, quello di fare una opposizione costruttiva controllando, stimolando la maggioranza a fare gli interessi pubblici e combattendo con forza gli atteggiamenti di chiusura di questo Governo, denunciando all’opinione pubblica certe palesi distorsioni amministrative e gli abusi di potere: uno su tutti, il voler rendere segreti ed inconfessabili i contenuti dei Testi dell’Accordo in materia di collaborazione Finanziaria con l’Italia, e dell’Accordo contro le doppie imposizioni, e qui il Governo farà la fine di Pinocchio: sta sotterrando il nostro futuro nel campo dei miracoli e domani, come è successo a Pinocchio non troveremo più niente, solo un pugno di terra! Ed il “Gatto” e la “Volpe” ci diranno che non si poteva fare di meglio… Per fortuna però, Ponte Mellini diventerà il “Paese dei balocchi d’azzardo” per la gioia dei saltimbanchi, burattini e burattinai, con attrazioni e divertimenti dislocati su quei 6.000 metri quadri “tanto cari” a Alleanza Popolare!

Concludo, ritornando alla proposta di modifica della Legge Elettorale, ribadendo che a parer mio l’urgenza è ristabilire un rapporto leale tra politica e cittadini.

Basta con le presentazioni di film già visti, e con scene affollate da attori non proprio freschi di accademia e disposti a qualsiasi voltafaccia pur di governare.

Il PSD ha deciso di costruire una opposizione anche a questo, ossia ad una sottocultura dominante che sta portando il nostro sistema Paese verso il fallimento, convinto della necessità invece di un Centro Sinistra Socialista Democratico e Riformista, fatto di uomini e donne che trovano la forza e l’umiltà di mettersi insieme, di contenuti programmatici realizzabili, e con logiche e metodi più seri, e tutto questo dovrà diventare la base per lo sviluppo di un progetto per governare San Marino nel prossimo futuro.

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