Il comitato di Coordinamento per la tutela dell’ambiente, della fauna e della salute dei cittadini critica in una nota la procedura d’urgenza in seconda lettura per la modifica del piano regolatore di un’area situata a Maiano.
In un paese in cui l’edilizia ed il cemento hanno fornito pretesti per
infiltrazioni di dubbia provenienza, risulta ovvio che si drizzino le
orecchie quando vengono richiesti 45.000 mq di suolo pubblico e come
motivazione si porta “la realizzazione, tra l’altro, di un centro di
compostaggio” e in cui emerge anche “l’attuazione di interventi a favore
delle imprese”. Quel “tra l’altro” può lasciare immaginare molte cose,
soprattutto se quando poi si chiedono maggiori notizie si scopre che i
dati non vengono concessi, ( ponendo in dubbio che realmente esistano) e
che si presenta la legge in tutta fretta evitando di porre
all’attenzione della Commissione preposta il regolare ricorso dei
cittadini e delle associazioni.
Il fatto poi di aver eventualmente
diminuito l’estensione a circa 6.500 mq. (cosa per noi non certificata
da alcun documento), non fornisce le risposte che avevamo avanzato e
anzi da ulteriore adito a credere quanto la mancanza di reali studi
capaci supportare un progetto di questa imponenza sia effettivamente
concreta.
Come Comitato, visto che per il momento l’area di Maiano
non verrà variata e rimarrà zona agricola, vorremmo avere delle risposte
alle nostre domande espresse nel ricorso.