In risposta al comunicato stampa
delle Associazioni Ecso e Ases del 2 maggio u.s, comunico quanto segue:
concordo che il vero problema di
San Marino è il riciclaggio del denaro sporco ed il riciclaggio dei vecchi
politici. Peccato che le Associazioni abbiano sbagliato clamorosamente il loro
bersaglio perché, se fossero stati attenti, alle prese di posizione dei
Sammarinesi per la Libertà
in merito al rinnovamento, non gli sarebbe sfuggito, fra le tante iniziative,
che in occasione dell’ultimo Consiglio Grande e Generale della scorsa
legislatura (nel 2008), proprio i Sammarinesi per la Libertà proposero un
emendamento alla legge elettorale che,
se fosse stato accolto, si sarebbe impedito a coloro che avevano svolto due o
al massimo tre legislature consecutive, di essere eletto nuovamente quale
Consigliere. Questo emendamento, è bene ricordarlo, ebbe 11 voti favorevoli su 60 e, quindi, i protagonisti degli
“ultimi famigerati quindici anni di politica sammarinese”, come correttamente
vengono definiti dalle Associazioni, sono
ancora seduti in Consiglio Grande e Generale.
Così, come se fossero stati
attenti alle posizioni dei Sammarinesi per la Libertà, non si
accorgerebbero solo oggi che abbiamo sempre contrastato pubblicamente e
criticato fortemente, in primis per il rischio riciclaggio, le scelte di
politica economica che riguardavano lo sviluppo incontrollato della piazza
finanziaria, del settore delle
costruzioni, degli autonoleggi e così via; sviluppo selvaggio che ha portato il
paese nell’attuale situazione devastante per quanto riguarda il rapporto con
l’esterno e con grave nocumento per l’economia reale.
Ora qui non si tratta di fare di
tutta un’erba un fascio, ma si tratta di prendere atto con realismo e con
coraggio che alcuni settori della nostra economia sono settori in cui è più
facile riciclare denaro proveniente dalle attività della malavita organizzata e
che non solo non potranno più essere incentivati, ma che devono essere
assolutamente monitorati attraverso tutti gli strumenti concreti che, in
particolare, la legge anti riciclaggio consente.
Ribadisco con forza la mia
contrarietà alla decisione del Consiglio dei XII che, prima di effettuare una
scelta del genere, avrebbe dovuto chiedersi da dove viene il denaro che è servito a costruire migliaia di immobili
che come numero è al di sopra in modo stratosferico al fabbisogno di un paese
con le dimensioni come il nostro e soprattutto al di sopra di ogni capacità di
investimento lecito.
Solo una minima parte del denaro impiegato nel settore edile, è denaro
proveniente da attività sane e la prova è che il prezzo degli immobili,
nonostante questi continuino ad essere invenduti, non accenna a diminuire.
Ribadisco con forza che oggi,
quando le infiltrazioni mafiose a San Marino sono sotto gli occhi di tutti,
negare l’esistenza di questo fenomeno che si è radicato nel nostro paese
attraverso alcuni comparti, fra i quali quello dell’edilizia, con la complicità-interessenza
di una parte della politica chiaramente individuabile, significa o non capire o
essere conniventi e, soprattutto, significa negare le raccomandazioni degli
Organismi Internazionali che hanno per diversi anni allertato lo Stato di San
Marino circa la pericolosità di incentivare in modo indiscriminato e senza
controllo i settori a rischio riciclaggio.
Rimando quindi al mittente
l’accusa di ragionamento “sgangherato” e “qualunquista” , in quanto si tratta
di argomentazioni sostenute sia dagli Organismi Internazionali sia dalle
informazioni emerse durante i lavori dei vari Convegni anti-mafia tenutisi sia
in Repubblica, che nelle zone limitrofe e rimango alquanto sorpresa dalla
reazione, spropositata e di molto al di sopra delle righe di queste
Associazioni, che deve interrogarci quali siano gli effettivi interessi che
stanno difendendo.
Prendo atto, infine, che le
Associazioni Ecso e Ases perseverano nel vecchio metodo della politica
sammarinese, cioè quello di insultare e tentare di delegittimare le persone
quando non si hanno argomenti a supporto per contrastare quanto da me
evidenziato nell’intervista sul quotidiano La Voce del 1° maggio u.s..
Monica Bollini
Sammarinesi
per la Libertà