Monica Raschi di Il Resto del Carlino: Ventuno persone rinviate a giudizio. Tangenti e fiumi di denaro riciclato San Marino processa gli ex ministri

Monica Raschi di Il Resto del Carlino: Ventuno persone rinviate a giudizio. Tangenti e fiumi di denaro riciclato San Marino processa gli ex ministri

Il Resto del Carlino (di due giorni fa)

Tangenti e fiumi di denaro riciclato San Marino processa gli ex ministri

Ventuno persone rinviate a giudizio.

Soldi anche da Macao

Monica Raschi

SAN MARINO. 
IL DENARO della camorra, della mafia cinese e delle sale da gioco di Macao riciclato a San Marino. E poi tangenti per pagare tutto ciò che ruotava attorno al sistema economico: dall’autorizzazione per aprire un’azienda a quelle per avviare una banca. Naturalmente non mancavano le mazzette per comperare i voti elettorali. Si è conclusa la prima grande inchiesta di quella che si può definire la tangentopoli sammarinese, denominata Conto Mazzini, coordinata dal dottor Alberto Buriani con altri due magistrati, Simon Luca Morsiani e Antonella Volpinari. E si è conclusa con ventuno persone rinviate a giudizio, alle quali vanno aggiunte sei società.
Gli imputati dovranno difendersi dalle ipotesi di reato che vanno dall’associazione a delinquere, alla corruzione, al riciclaggio, al voto di scambio e fra di loro figurano anche i nomi di politici che hanno determinato le sorti della piccola e ricchissima repubblica negli ultimi 25/30 anni.
Tra questi figurano numerosi ex ministri come Pier Marino Mularoni (ex ministro delle Finanze), Pier Marino Menicucci (ex ministro alla Giustizia), Gian Marco Marcucci (ex ministro al Lavoro), Fiorenzo Stolfi (ex ministro alle Finanze e Esteri), Claudio Podeschi (ex ministro alla Sanità), Claudio Felici (ex ministro alle Finanze) e Giovanni Lonfernini (ex Capo di Stato).

SECONDO quanto sostengono i magistrati il sistema di riciclaggio e corruzione ha mosso centinaia di milioni di euro. Cifre che fanno impallidire anche la tangentopoli italiana. I magistrati, in questa inchiesta che è entrata nel vivo nel maggio dello scorso anno, hanno setacciato centinaia di conti correnti dai nomi più strani pensati per occultarne i veri intestatari: Uomo Ragno, Cinghiale, Muflone e migliaia di documenti bancari e di finanziarie fittizie nate solo per ripulire il denaro sporco che arrivava da mezzo mondo oltre che dalla corruzione interna. C’è voluta una stanza intera del tribunale sammarinese per contenere i faldoni di questa inchiesta: 70mila pagine tra atti e documenti, parte dei quali desecretati per essere messi a disposizione delle difese degli imputati. Le prime udienze del processo saranno fissate in autunno. L’azione della magistratura sammarinese, però, non si ferma qui: le indagini stanno andando avanti per individuare altre ipotesi di riciclaggio.
E in tanti si stanno chiedendo come si può risollevare la più vecchia repubblica del mondo da una batosta del genere, considerato che la crisi economica ha portato anche lì la disoccupazione a livelli mai visti: oltre mille persone su 32mila abitanti. Ma la strada sembra ormai essere quella della pulizia a tutti i costi, per una risalita, anche se lunga e lenta, iniziata con l’ufficializzazione da parte dell’Italia dell’uscita dalla black list di San Marino.

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INCHIESTA CHIUSA VENTUNO LE PERSONE CHE ANDRANNO A PROCESSO, PIU’ SEI SOCIETA’
Conto Mazzini, consegnati i rinvii a giudizio
Le prime udienze del processo saranno fissate in autunno
SI
E’ CONCLUSA la maxi indagine denominata Conto Mazzini che da circa un
anno sta scuotendo come un terremoto il Titano. Conclusa con 21 persone
rinviate a giudizio, alle quali vanno aggiunte sei società. La complessa
indagine è stata coordinata dal dottor Alberto Buriani affiancato da
Simon Luca Morsiani e Antonella Volpinari. Pesanti le ipotesi di reato
dalle quali adesso dovranno cercare di difendersi in aula gli imputati,
per tutti, c’è il riciclaggio mentre per i politici c’è anche
l’associazione a delinquere, la corruzione e il voto di scambio.
Secondo
l’ipotesa accusatoria dei magistrati per decenni la politica,
l’economia e la finanza sammarinese si è retta su un sistema fatto di
denaro riciclato proveniente da ogni parte del mondo e da un sistema di
tangenti e corruzione che interessava tutti i settori economici e
finanziari del Paese.
Tanti i nomi noti
che sono finiti al centro dell’inchiesta e che adesso andranno a
giudizio. Tra questi ex potentissimi ministri come Claudio Podeschi e
Fiorenzo Stolfi. Il primo è stato incarcerato il 23 giugno dello scorso
anno assime alla compagna Biljana Baruca e da allora non ha mai lasciato
il carcere sammarinese. Brevissima invece la permanenza ai Cappuccini
di Stolfi, uscito dopo pochi giorni e mandato agli arresti domiciliari.
Per Stolfi la misura cautelare è stata revocata ieri, evidentemente in
vista della comunicazione relativa al rinvio a giudizio.
Il processo dovrebbe prendere il via nell’autunno.
Le
persone rinviate a giudizio, in ordine alfabetico: Stefanos Balafoutis,
Biljana Barica, Gian Luca Bruscoli, Moris Faetanini, Claudio felici,
Mirella Frisoni, Marziano Guidi, Romano Lenzi, Giovanni Lonfernini,
Stefano Macina, Gian Marco Marcucci, Pier Marino Menicucci, Giuseppe
Moretti, Luigi Moretti, Pier Marino Mularoni, Stefanos Papadopoulos,
Claudio Podeschi, Giuseppe Roberti, Pietro Silva, Fiorenzo Stolfi,
Nicola Tortorella.
A giudizio anche sei
persone giuridiche: Fin Proiect srl, Casati srl, R.P. srl, Daste Solar
srl, Altamarea srl, Penta Immobiliare srl.
Esclusi: Lucio Amati, Ernesto Benedettini, Gilberto Canuti, Cesare Gasperoni.
Che
si fosse arrivati alla fine di questa prima fondamentale tappa
dell’inchiesta lo si è capito dalla desecretazione di una parte
consistente degli atti che deve essere messa a disposizione dei
difensori. Si tratta di migliaia di pagine e documenti (70mila
complessivamente) che compongono i faldoni di un’inchiesta che, fino a
questo momento, nel territori sammarinese non si era mai vista.
Monica Raschi
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